Meta non rinnova l'accordo con Siae. Gli utenti dovranno dire addio ai brani sulle piattaforme social Instagram e Facebook. «Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae», lo comunica un portavoce di Meta. «Continueremo a impegnarci per accordo che soddisfi le parti».
La comunicazione di Meta
«La tutela dei diritti d'autore di compositori e artisti è per noi una priorità e per questo motivo da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae nella nostra libreria musicale. Crediamo che sia un valore per l'intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti», conclude il portavoce di Meta.
Cosa succede ora
I brani che non rientrano nel repertorio Siae continueranno a essere disponibili nella libreria musicale di Meta. Il mancato rinnovo dell'accordo con Siae avrà un impatto su Reels (sia su Fb che su Instagram), sui Feed di Instragram e sulle Stories di entrambe le piattaforme.
Su Facebook, i contenuti impattati verranno bloccati. Su Instagram, i contenuti impattati verranno silenziati, a meno che gli utenti non decidano di sostituire l'audio selezionando una traccia audio disponibile sul catalogo.
Siae: scelta unilaterale e incomprensibile
La Siae definisce «unilaterale e incomprensibile» la decisione di Meta di escludere il repertorio Siae dalla propria library.
«Colpisce questa decisione, considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di Siae a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati. Tale apertura è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023», prosegue la Società Autori ed Editori che conclude: «Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell'industria creativa italiana».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 12:29
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