Attacchi informatici in aumento: nessuno di noi è al sicuro

Attacchi informatici in aumento: nessuno di noi è al sicuro

di Emilio Orlando
Attacchi hacker nei sistemi informatici. Nessuno è al sicuro. Lo confermano i 730 attacchi informatici nei primi mesi di quest’anno, che rappresentano un’escalation pari al 31% rispetto al semestre precedente. Secondo il rapporto Clusit (associazione che nasce da esperienze di associazioni europee per la sicurezza informatica), presentato durante il “Security Summit di Verona” le previsioni per il 2018 riguardo alle violazioni dei sistemi informatici da parte degli hacker mondiali non sono affatto floride.

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Infatti, il 2018 si appresta a battere il primato dello scorso anno per quanto riguarda la statistica dei crimini informatici nel nostro paese. Gli esperti hanno evidenziato che, per numero di attacchi di alta invasività e pericolosità, il primo semestre 2018 è stato il peggiore. Durante il periodo preso in esame c’è stata una media di 122 attacchi al mese, rispetto a quella registrata lo stesso periodo nel 2017 dove le violazioni in rete si erano attestate su una media di 94.

Il picco maggiore di cyber attacchi lo si è avuto nel febbraio 2018, con 139 accessi abusivi. Il picco più alto del periodo. Anche secondo i dati forniti ed incrociati con quelli della polizia postale, il cyber crime è stato la causa dell’80% degli attacchi informatici a livello globale nel 2018, fornendo un grafico in crescita del 35% rispetto agli ultimi sei mesi del 2017.

Un dato interessante riguarda il fenomeno cyber espionage, aumentato del 69% rispetto alla prima metà dell’ anno scorso. I settori dell’economia dove i crimini informatici sono più diffusi, sottolineano gli analisti di Clusit, sono quelli del settore “Automotive”, che registra un +200% e quelli del “research-education”, con +128%. La categoria merceologica dell’ “hospitability”, ossia hotel, ristoranti e settore turistico in genere, da gennaio a giugno 2018 sono stati bersagliati del 69% in più rispetto al primo semestre dello scorso anno.

In preoccupante ascesa anche i reati informatici nella sanità (+62%), nelle istituzioni statali (+52%) e nei servizi dei gestori telefonici di Cloud (+52%) e nel settore della consulenza (+50%). La categoria più vulnerabile, perché colpita in misura maggiore rispetto alle altre, è quella definita “Multiple Targets” che ha registrato un incremento del 18%, in aumento del 15% rispetto al passato.

Gli esperti Clusit hanno analizzato anche le tecniche utilizzate dai cyber criminali per colpire i propri bersagli. Il modus operandi utilizzato maggiormente, e che infatti segna un +22%, è quello del “malware semplice”, programmi pensati per entrare nei bug dei sofotware dei pc, prodotto industrialmente e rivenduto a basso costo.

Anche le web mafie, che realizzano business illegali miliardari in rete, sono camaleontiche, in grado di cambiare gli strumenti di attacco con sistemi sempre più insidiosi e capaci di creare nuove minacce sfuggendo ai radar dei controlli delle autorità giudiziarie. Rimangono sempre utilizzate dai cyber criminali anche le vecchi e tecniche di phishing (furto d'identità) e social engineering (come le email false o chat fake), in aumento del 22% nei primi sei mesi del 2018, perché facilmente reperibili sul dark web.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Ottobre 2018, 16:07
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