Watch Dogs: Legion, la recensione dell'ultima avventura hi-tech

Watch Dogs: Legion, la recensione dell'ultima avventura hi-tech

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi

Ri-costruire una vera e propria resistenza urbana in una Londra spaventosamente tanto futuristica quanto molto simile ai giorni nostri la Albion, una compagnia di mercenari, ha preso il controllo di tutta la City. Da questo preambolo emerge un titolo come Watch Dogs: Legion; gioco del tutto simile ai precedenti eppure completamente diverso, a partire dall’ambientazione e all’importanza di uno strumento ormai vitale per la nostra quotidianità: lo smartphone.

 

Come giocare a Watch Dogs: Legion

Il nostro cellulare infatti, nella tecnologica Londra di Legion, diventa un poco come la bacchetta magica di Harry Potter: ci permette di interferire nel traffico, disturbare o distrarre gli altri personaggi, utilizzare a nostro favore tutta la tecnologia che è presente nel gioco, dalle telecamere ai droni più pesantemente armati, fino ad arrivare a causare i più diversi incidenti ai nostri nemici, che passeranno all’essere folgorati dal loro auricolare fino a tramortiti dalle automobili parcheggiate e che prendono vita da sole.

Londra, capitale delle rivolte

La città è ricostruita in maniera molto realistica, con annessi luoghi celebri e alla famosa metropolitana o ai bus a due piani, per una esperienza davvero immersiva che non rinuncia poi a una trama ben strutturata e che però mostra, almeno per la componentistica della squadra, alcune diversità tali da lasciare storditi diversi giocatori.

Il DedSec contro tutti

La resistenza di Londra, il DedSec, ha diversi protagonisti chiave. Primi fra tutti Sabine, che farà da stratega nel gioco, ma anche il simpatico Bagley: si tratta di una intelligenza artificiale che funge tanto da consigliere e cabarettista quanto da voce narrativa della storia, dando consigli, strategie e indirizzando tutto l’arco narrativo.

Fra le fila del martoriato DedSec londinese si può arruolare chiunque, anche senza alcuna abilità specifica (o con addirittura alcuni malus) per arricchire la propria flangia di seguaci e militanti: basterà compiere una missione per il personaggio e questo si unirà automaticamente alle fila della nostra resistenza. Da sottolineare che alcuni profili (mercenario, poliziotto, spia, ad esempio) aggiungono delle caratteristiche davvero uniche al nostro team. L’obiettivo della squadra sarà quello di scoprire chi ha fatto ricadere sulle spalle di tutto il collettivo la colpa degli attentati avvenuti in città e che ha permesso alla Albion (ma non solo...) di prendere il controllo di tutta la capitale inglese. Dopo una prima missione obbligatoria, ognuno può scegliere come personalizzare la propria personale avventura in Watch Dogs: Legion.

Il gioco di per sé è molto entusiasmante, con una storia, a cavallo fra una spy-story e un titolo che vuole essere più scanzonato. L’avventura principale è lunga circa quaranta ore, ma può arrivare quasi a raddoppiare la vita del titolo grazie alle tante missioni secondarie, che però diventano alla lunga ripetitive: salva Tizio, recupera le informazioni da Caio, introduciti da Sempronio… A dare quel pizzico di pepe in più, oltre al selezionato livello di difficoltà, ci pensa la modalità “Morte permanente”: attivando questa opzione il gioco diventa più realistico e, nel momento in cui uno degli attivisti della nostra formazione subisse danni tali da causarne la morte, lo stesso personaggio diventerebbe così inutilizzabile (e capita, soprattutto negli approcci meno cauti), costringendoci casomai a dover reclutare nuovamente un personaggio in possesso delle stesse abilità.

In conclusione Watch Dogs Legion è un gioco consigliabile, divertente e con una storia narrativamente molto appagante e intricata, che spingerà il giocatore a completarlo senza esitare. Il tutto in attesa del 3 dicembre, quando verrà lanciata la modalità multiplayer…


Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Novembre 2020, 12:21
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