Total War Attila: l'invasione degli Unni
nel nuovo capitolo della saga

Total War Attila: l'invasione degli Unni ​nel nuovo capitolo della saga

di Gabriele Niola
Attila non è Attila all'inizio del nono capitolo di Total War, che porta il suo nome: il suo potere nel popolo degli Unni se lo deve conquistare lungo tutto il gioco. Il precedente capitolo della serie ambientato ai tempi dell'impero romano (Rome II) aveva avuto non pochi problemi, ma Creative Assembly (gli stessi del capolavoro Alien: Isolation) hanno saputo rimettere le cose a posto con Attila.





Stavolta, come si capisce, siamo alle ultime battute dell'impero romano. È possibile sia cercare di salvarlo (si può ma non è facile), sia invece combattere come gli Unni per la sua disfatta, in ogni caso il declino, la malattia e le intemperie sono le caratteristiche chiave dell'ambientazione. Attenzione che combattendo tra le schiere degli Unni non si avrà un centro urbano come per le altre fazioni, ma si sarà costretti al nomadismo, con i suoi pro e i suoi contro. I pro sono che le città non vengono occupate ma razziate (dunque se ne prende il meglio senza mantenerla), il contro è che i campi che vengono creati sono disfatti quando ci si sposta, dunque occorre pianificare cosa edificare e come.



Strategie differenti a seconda della fazione scelta, ma anche una difficoltà generale superiore. Ad esempio è più conveniente guidare da sè le proprie orde perché l'intelligenza artificiale è più raffinata e non rimastica di continuo le medesime tattiche. In più c'è il rischio pestilenza dietro l'angolo, e un'epidemia rende tutto più difficile, rallenta le campagne oltre a decimare città e accampamenti.

Su tutto però c'è il fascino del decadimento di un mondo in cui combattere senza un domani, il pregio maggiore di quest'ottimo nuovo capitolo di Total War.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Marzo 2015, 10:05
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