Ma non è solo il ministro leghista ad essere finito protagonista (suo malgrado) di un videogame: lo stesso Alfieri è anche l'ideatore di Rise of Trump, singolare gioco d'azione che vede il magnate americano alle prese con la ricerca di fondi per la sua corsa verso la carica di presidente degli Stati Uniti.
Sullo sfondo ci saranno anche qui avversari noti e temibili: da una Hillary Clinton armata di mitragliatrice a Kim Jong-un e Vladimir Putin, che cercheranno di ostacolare Donald Trump nella conquista della Casa Bianca, senza dimenticare l'ex presidente Barack Obama, «giovane, bello e abbronzato». E così, oltre ai videogame per i computer, ce ne sono altri destinati agli smartphone: è il caso di Sfida Politica italiana, presentato in vista delle elezioni dello scorso 4 marzo: sul nostro iPhone o smartphone Android possiamo sfidarci controllando personaggi di Bersani, armato di giaguari smacchiati, Virginia Raggi munita di Spelacchio o di Silvio Berlusconi pronto a lanciare dei soldi.
Anche dall'estero, la video-satira presenta un comparto ben fornito: dal Brasile ad esempio proviene Bolsomito, in cui il presidente Bolsonaro picchia indistintamente femministe, gay, persone di colore. Sempre dallo stato brasiliano, e con protagonista l'ex presidente Lula, arriva Super Lula Escape From Prison, in cui l'obiettivo è appunto evadere dal carcere uccidendo i suoi nemici.
Sono decine i titoli più o meno amatoriali che riguardano politica e minoranze. Per questo il panorama dei videogame politicamente scorretti si preannuncia come uno dei filoni potenzialmente in esplosione nel futuro.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Aprile 2019, 08:47
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