Terremoto

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Il terremoto (dal latino terrae motus, ovvero movimento della terra), detto sisma o scossa tellurica, è una vibrazione o un assestamento della crosta terrestre provocata dallo spostamento di una massa rocciosa nel sottosuolo. Lo spostamento è generato da forze di natura tettonica che agiscono all'interno della crosta provocando una deformazione fino al raggiungimento del carico di rottura: la liberazione di energia elastica in una zona detta epicentro porta una sedie di onde (dette sismiche) a propagarsi da quel punto in tutte le direzioni, provocando appunto l'evento sismico.

La branca della geofisica che studia i terremoti è la sismologia. In Italia l'ente di ricerca deputato allo studio di questo tipo di eventi è l'INGV, acronimo di Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che gestisce le reti nazionali di monitoraggio per fenomeni sismici e vulcanici. Fondato nel 1999, l'INGV è diretto attualmente (dal 2016) dal presidente Carlo Doglioni, primo geologo a dirigere l'istituto dalla sua creazione.

IN ITALIA Diverse volte in Italia i terremoti hanno provocato vere e proprie stragi. Il più recente risale al 24 agosto 2016 ad Accumoli e Amatrice: la scossa più forte fu di magnitudo 6.0 e i crolli provocarono 299 morti. Sette anni prima, il 6 aprile 2009, una scossa di magnitudo 5.9 e il conseguente sciame sismico provocarono 309 vittime. Nel Novecento furono diversi i terremoti che segnarono la vita e la storia del nostro Paese. Il più devastante nello Stretto di Sicilia il 28 dicembre 1908: una scossa di magnitudo 7.2 e un conseguente tsunami spazzò via Messina e Reggio Calabria, provocando 120mila morti. Secondo terremoto per intensità nella storia d’Italia, fu anche il primo per numero di vittime.

Nel 1915 un terremoto di magnitudo 7.0 fece invece oltre 30mila vittime in Abruzzo ad Avezzano: le scosse arrivarono anche a Roma e Napoli, causando gravi danni. Nel 1930 fu la volta della Campania: a Bisaccia e Lacedonia un sisma di magnitudo 6.7 provocò oltre 1.400 morti causando danni anche in Puglia e Basilicata. Quasi mille invece i morti in Friuli nel 1976, dopo un terremoto di magnitudo 6.7 che provocò gravissimi danni nelle province di Udine e Pordenone.

Altro evento drammatico fu il terremoto in Irpinia del 23 novembre 1980: una scossa di un minuto e mezzo, di magnitudo 6.9, distrusse diversi comuni della zona e fu avvertita in tutta Italia, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia. Fu una carneficina: i morti furono 2.914, i feriti quasi 9mila, gli sfollati 280mila.
«Dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi», le tragiche parole del Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

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