Scandalo combine nel tennis, Pietrangeli:
"Non ci sono prove né nomi, così è inutile"

Scandalo combine nel tennis, Pietrangeli: "Non ci sono prove né nomi, così è inutile"

di Piergiorgio Bruni
L'intervista di Leggo all'ex campione del tennis italiano, Nicola Pietrangeli, sul presunto scandalo combine dell'Atp.


Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano e campione al Roland Garros nel '59 e '60, come vive il presunto nuovo scandalo scommesse?
«Fino a quando non tirano fuori le prove, siamo a livello di barzellette. A oggi, senza nomi e cognomi, sono tutte illazioni e, ovviamente, non hanno senso».

Ai suoi tempi già giravano scommesse truccate?
«Non avevamo i soldi per mangiare. Al massimo cercavamo di rimediare qualche pranzo. Ed era pure complicato».

Si parla di rete di scommesse anche in Italia settentrionale e in Sicilia.
«Non mi stupisco più di niente. Dove girano i soldi, purtroppo, capitano certe cose. Tutto dipende dal sistema giudiziario, e non solo a livello sportivo. Se chi ruba venisse punito sul serio, certe cose spiacevoli non accadrebbero».

Anche Djokovic, nel 2007, è stato avvicinato per “sistemare” una partita.
«Mi chiedo come mai non li abbia denunciati, ma magari non c'erano gli estremi».
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Gennaio 2016, 08:49
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