Venus Williams, i suoi primi 40 anni da fuoriclasse del tennis
di Massimo Sarti
Venus è stata la prima tennista afroamericana dell'era Open a diventare numero 1 al Mondo. Uno degli obiettivi del padre Richard Williams, deciso a ottenere dal tennis fama e ricchezze, contro tutto e contro tutti (anche contro le gang violente del ghetto di Compton), allenando fin da piccole Venere e Serena. Che avrebbe superato la sorella maggiore in quanto a successi e a guadagni. Nel 1999, a Miami, la prima finale professionistica di sempre tra sorelle (vittoria di Venus), la prima di tante. Il doppio di casa Williams sarebbe stato poi imbattibile a lungo: 14 prove del Grande Slam e tre ori a Cinque Cerchi tra il 1999 e il 2016. Due forzate della racchetta sin da bambine, una storia che almeno parzialmente ricorda quella di André Agassi.
Una carriera lunga 26 anni, con tanti momenti difficili: dai numerosi infortuni alla diagnosi, nel 2010, della sindrome di Sjogren, una malattia autoimmune reumatica che ha molto limitato Venus. Ma non fermata. L'ultimo anno importante a livello di risultati è stato il 2017, con le finali a Melbourne (battuta da Serena), Wimbledon e nelle Wta Finals.
Venere ha sempre amato la moda. Con quel fisico, avrebbe sfondato anche come modella. Ama fare la stilista, spesso disegnando i propri completi, mai esteticamente banali. Insieme alla sorella, la “Venere Nera” è sempre stata un simbolo di riscatto, nello sport, per le donne afroamericane, anche per le sue umili origini. Venus non ha fatto mancare la propria voce sui social dopo la morte a Minneapolis di George Floyd, parlando di un «razzismo dalla faccia orribile che ancora pervade l'America».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Giugno 2020, 08:45
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