Sonego, scacco al Re. Djokovic ko a Vienna 6-2; 6-1

Sonego, scacco al Re. Djokovic ko a Vienna 6-2; 6-1

di Guido Frasca

Strepitoso. Lorenzo Sonego ha rifilato un incredibile 6-2 6-1 in poco più di un’ora al n.1 del mondo Novak Djokovic nei quarti a Vienna. La peggior sconfitta in carriera del 33enne campione serbo in match al meglio dei tre set a livello Atp. «La partita più bella della mia vita», ha sottolineato il 25enne torinese. È il primo successo contro un top ten al quarto tentativo dopo le sconfitte con Isner, Federer e Thiem nel 2019. Nasce “pallettaro” e “terraiolo”, come direbbero i più snob. La sua storia è nota: giocava soprattutto sulla terra rossa, vinceva con i polmoni ancor prima che con la tecnica. Accanto a lui c’è Gipo Arbino, il coach con la pipa che ha rinunciato allo stipendio sicuro alla Vagnone&Boeri Abrasivi per inseguire un sogno: aveva visto nel braccio di Lorenzo qualcosa di speciale ed era convinto che quel ragazzo alto e magro, ma dal cuore gigante (“cuore Toro”, ripete sempre), gli avrebbe regalato grandi soddisfazioni. Nonostante la statura, si muove molto bene, è solido in difesa e con il tempo si è trasformato nel “bomber” versatile di oggi. Un risultato mai in discussione contro un avversario capace di vincere 37 match in stagione e che si è già assicurato la prima posizione mondiale alla fine di questo tormentato 2020 condizionato dalla pandemia da Covid-19. Prima di ieri Nole aveva perso solo un incontro: la finale del Roland Garros contro Nadal, perché negli ottavi degli US Open contro Carreno Busta era stato squalificato per aver involontariamente colpito una giudice di linea scagliando la pallina contro i teloni. E pensare che Sonego a Vienna era stato ripescato come lucky loser dopo il ko nelle qualificazioni. L’impresa c’è, ed è grande, anche se il Djokovic visto contro l’azzurro è apparso spento e fuori dal match. Ma tutto ciò non deve togliere nulla alla grandissima prestazione del piemontese, che da lunedì entrerà nei top 40 (è già virtualmente numero 35): ha collezionato 26 vincenti, tenendo in campo tantissime risposte e concedendo appena 4 errori non forzati di rovescio. Due break per l’azzurro nei primi due turni di battuta del rivale: subito 4-0 e poi 6-2 senza correre rischi nei propri turni di servizio (8 ace in totale). Nel secondo set il diritto di Lorenzo filava via che era una meraviglia, il rovescio teneva. Non ha mai tremato: ha cancellato 3 palle break in favore di Nole sul 2-1 e poi altre 3 consecutive (era sotto 0-40) sul 4-1, quando ha chiuso con uno smash acrobatico il game più combattuto dell’incontro volando 5-1, prologo al quinto break in suo favore che ha decretato il 6-1 conclusivo. Oggi in semifinale, la prima sul veloce indoor e in un Atp 500, la terza nel circuito maggiore, avrà di fronte il vincente della sfida tra Grigor Dimitrov e Daniel Evans.
ADESSO EVANS
Sonego è il sesto italiano nell’era open a battere il n.1 al mondo.

Il primo è stato Corrado Barazzutti, che nel 1974 nei quarti di Monaco superò Ilie Nastase per 3-6 7-6 6-1. Nel 1975 fu la volta di Adriano Panatta: nella finale di Stoccolma sconfisse Jimmy Connors (4-6 6-3 7-5), successo replicato dallo stesso romano sempre contro lo statunitense due anni dopo al primo turno di Houston (6-1 7-5). Nel 2000 Gianluca Pozzi sull’erba del Queen’s approfittò negli ottavi del ritiro di Andre Agassi, che aveva vinto il primo set. Quindi Filippo Volandri centrò l’impresa al terzo turno contro Federer (6-3 6-4) nel 2007 al Foro Italico. L’ultimo squillo portava la firma di Fabio Fognini: 6-2 6-4 sempre a Roma contro Andy Murray al secondo turno Sonego in semifinale sfiderà Evans che ha battuto per 2 set a 1 (7-6 4-6 6-3) Dimitrov.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Dicembre 2020, 16:01
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