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Ben 28 sarebbero i giocatori professionisti coinvolti. Le segnalazioni riguardavano incontri dei tornei Challenger e ITF Futures: gli arrestati sono accusati di aver corrotto o tentato di corrompere i tennisti per condizionare l'andamento e i risultati delle partite. Gli stessi tennisti avrebbero intascato mazzette per accontentare gli scommettitori e manipolare i loro risultati.
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Ad occuparsi del collegamento tra i giocatori professionisti e la rete illegale, ha svelato l'inchiesta, era un gruppo criminale composto da persone di nazionalità armena: l'obiettivo dell'organizzazione era far sì che gli esiti su cui scommettere e i risultati finali fossero coincidenti, per facilitare le loro vincite e minimizzare il rischio di perdere. Nella maxiretata sono stati sequestrati 167mila euro, un fucile, carte di credito, 50 dispositivi elettronici, cinque auto di lusso e 42 conti bancari.
Non sono stati rivelati i nomi dei 28 tennisti coinvolti, ma l’Independent scrive che uno di loro ha partecipato agli US Open 2018. «È stato dimostrato che il gruppo era operativo da febbraio 2017 - si legge in una nota della Guardia Civil - si stima che abbiamo guadagnato milioni di euro». Uno dei giocatori professionisti avrebbe fatto da mediatore con il gruppo criminale.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Gennaio 2019, 16:52
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