Roma, Djokovic conquista gli Internazionali per la quinta volta

Roma, Djokovic conquista gli Internazionali per la quinta volta
Un'attesa lunga cinque anni, tanti quelli che lo separavano dall'ultima vittoria a Roma. Più forte di tutto, Novak Djokovic. Alla sua decima finale, si regala finalmente la quinta vittoria agli Internazionali Open Bnl d'Italia e archivia così il pessimo epilogo di New York con la squalifica dagli Us Open. Oggi contro Diego Schwartzman ha sofferto la fisicità e la grande voglia di chi si affacciava alla sua prima finale di un master 1000.

Il serbo ha comunque vinto in due set, 7-5 nel primo combattutissimo fino alla fine, e poi 6-3 liberando tutto il suo tennis nonostante non sia al massimo della condizione: «Oggi ho vinto una partita molto dura, sono molto felice. Non ho giocato il mio miglior tennis ma ho trovato il miglior tennis quando doveva essere decisivo», ha ammesso a fine match il serbo, che dall'alto dei suoi 33 anni compiuti a maggio diventa il tennista più anziano dell'era Open ad aver vinto il torneo di Roma: «Non lo sapevo ma ok, peccato per i giovani….», sorride il numero uno al mondo. Poi si fa serio e avverte: «Non mi sento vecchio, ma sono orgoglioso di queste statistiche», ha sorriso il serbo a fine match. «L'età non cambia molto per me - ha concluso Djokovic - mi sento motivato e giovane nell'anima, nella testa ma anche nel fisico».



Più forte anche della pioggia e dell'umidità che lo ha penalizzato fin da ieri e costretto a variare la sua strategia puntando spesso su palle corte e pallonetti: «Volevo cambiare il ritmo ed essere imprevedibile. Forse ho esagerato - ha poi ammesso -. Era un blocco mentale, ma con giocatori come Diego, che sta molto lontano dalla riga di fondo, è sempre un buon colpo». Djokovic conclude così una settimana giocata sicuramente non al massimo delle sue potenzialità ma che comunque lo ha portato al trionfo anche grazie all'eliminazione prematura di Nadal ai quarti, proprio per opera di Schwartzman. E suona come un messaggio al mondo del tennis in vista di Roland Garros: il 'Djoker' c'è e non ha intenzione di fermarsi.

Archiviato il suo 81esimo titolo in carriera, 36esima vittoria a un Master 1000 e sopratutto 287 settimane in testa alla classifica Atp. Superato un mostro sacro della storia del tennis come Pete Sampras, da oggi parte la rincorsa di Djokovic alle 310 settimane, record assoluto di sua maestà Roger Federer. Decisamente meno combattuta la finale femminile, vinta per ritiro da Simona Halep, dopo due finali andate a vuoto nel 2017 e 2018 contro la Svitolina. Stavolta è stata più morbida l'avversaria, Karolina Pliskova, detentrice del titolo scorso, che nel primo set ha ceduto 6-0 e nel secondo, sul 2-1 per Halep, è stata costretta a ritirarsi per infortunio.

In tutto, 31 minuti di partita e 8 game a 1: «Nel 2013 ho iniziato a far parte del tour mondiale da Roma, poi due ko in finale nel 2017 e 2018 ma ora sono felice e orgogliosa di aver vinto questo torneo così prestigioso», le parole della nuova regina di Roma. «Ringrazio il pubblico - ha aggiunto la romena, numero 1 del tabellone - è stato importante che siate venuti. Mi sono sentita bene, purtroppo so che non è il miglior modo per concludere una finale, auguro a Karolina di riprendersi presto e magari di ritrovarci in finale a Parigi. Ringrazio anche gli organizzatori, in questa settimana siamo dovute rimanere sempre in albergo ma mi sono sempre sentita sempre al sicuro». Alla prossima 'bollà, a Parigi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Settembre 2020, 21:19
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