Rapina a Insigne| Se l'agguato è a Milano è disavventura

Rapina a Insigne| Se l'agguato è a Milano è disavventura

di Anna Trieste
Dice l'articolo 628 del codice penale che la rapina è quel delitto commesso da chi, per procurare a sé o ad altri un profitto ingiusto, mediante violenza o minaccia alla persona s'impossessa del bene mobile altrui sottraendolo a chi lo detiene. È più o meno questa, stando a quanto si apprende, la fattispecie giuridica in cui ricade la vicenda di cui è rimasto vittima Insigne e a cui, giustamente, tanto spazio è stato dato da stampa e media nazionali. Che per prima cosa hanno collegato il fatto al momento difficile sul campo del Napoli e alla circostanza che già in passato alcuni azzurri sono stati vittime di rapine in città.

La cosa bizzarra è che la stessa vicenda si è verificata due mesi fa, a inizio dicembre, a Milano, quando pistola in faccia è stato rapinato addirittura Icardi e nessuno però ha pensato bene di gridare al degrado o al disagio sociale meneghino. Anzi. Più che l'antropologo per verificare il collegamento intrinseco tra fattispecie delittuosa e disagio sociale cittadino, a Milano si è parlato di momentaccio per Maurito. Ecco, parafrasando Shakespeare, per il quale una rosa è sempre una rosa e tu pure se la chiami in un altro modo quella lo stesso odora di rosa, una rapina è sempre una rapina e tu pure se la chiami disavventura o momento no quella lo stesso puzza di marcio. O forse che quando il puzzo non viene da Napoli tengono tutti il naso otturato?
 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Febbraio 2016, 08:38
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