Napoli, una magia da tre punti
per provare lo fuga per lo scudetto

Napoli, una magia da tre punti per provare lo fuga per lo scudetto

di Roberto Ventre
Lo scudetto passa dal San Paolo: Napoli-Juve stasera vale come non mai. Gli azzurri guardano gli eterni rivali dall'alto verso il basso: in testa alla classifica con un più quattro che diventerebbe più sette in caso di successo. L'occasione è di quelle ghiotte, allo stadio sarà sold out: una cornice straordinaria per una partita d'importanza capitale. Sarri tiene il profilo basso, testa solo alla preparazione della partita ieri a Castel Volturno e gestione delle emozioni. Il Napoli in questi anni è cresciuto e ormai è abituato a vigilie del genere, sia di campionato che di Champions. Il pericolo è di caricare troppo l'evento, l'attenzione è tutta sulla partita e sul modo di affrontarla al meglio. Il Napoli pensa prima a se stesso, ai movimenti da effettuare, al gioco da sviluppare al meglio ma ovviamente l'attenzione è rivolta alla Juve e ai pericoli da limitare.

Miglior difesa contro migliore attacco. Il quadro è cambiato rispetto all'anno scorso: adesso la difesa meno battuta è quella di Sarri (9 gol al passivo, come la Roma che ha giocato una partita in meno), mentre quello di Allegri con 40 gol è il miglior attacco della serie A. Gli azzurri hanno subito cinque gol in meno dei rivali bianconeri che invece nelle prime 14 giornate sono riusciti a mettere a segno cinque reti in più. Al terzo anno di lavoro sulla panchina azzurra il lavoro difensivo del tecnico toscano adesso ha dato in pieno i suoi frutti: automatismi perfetti della linea a quattro, errori individuali ridotti e intesa di reparto. Rispetto alla scorsa stagione invece è migliorato il potenziale offensivo della squadra di Allegri.
 

Decisivi i duelli individuali in ogni fazzoletto di campo, le sfide chiave a centrocampo dove s'incroceranno Hamsik e Khedira, Jorginho e Pjanic e Allan e Matuidi. Qualità e quantità: la necessità degli interpreti di sviluppare al meglio sia la fase offensiva che quella difensiva. Più muscolare il reparto juventino, più tecnico quello azzurro: decisivo sarà il movimento senza palla per velocizzare al massimo la manovra. E poi fondamentale sarà il lavoro delle due difese a quattro per bloccare gli attacchi avversari: Allegri opta per la linea a quattro con Alex Sandro che però salirà a sinistra quando il pallino sarà nelle mani della Juve. Il primo obiettivo sarà quello di limitare al massimo il tridente leggero, quello formato da Callejon, Mertens e Insigne (l'attaccante di Frattamaggiore ieri ha svolto l'intera seduta, dopo la precauzione usata nei giorni scorsi per qualche problemino alla schiena).
 
Sarri ha solo un dubbio in difesa e riguarda la scelta dei terzini. Maggio ha guadagnato posizioni giorno dopo giorno su Mario Rui: molto convincente la sua prestazione di Udine con il valore aggiunto del rigore decisivo conquistato nel primo tempo. E poi l'ex nazionale dà una maggiore affidabilità nel gioco aereo rispetto a Mario Rui e questo potrebbe essere determinante contro la Juve che è pericolosissima proprio sulle situazioni da palla inattiva, punizioni laterale e calci d'angolo. Il portoghese poi ha ripreso solo in settimana gli allenamenti a pieno regime, dopo la distorsione alla caviglia sinistra che lo ha costretto alla panchina domenica scorsa a Udine: è ipotizzabile per lui più un impiego a partita in corso.

Il più esperto è Reina, il portiere spagnolo che ha vinto un Mondiale e due Europei e ha giocato un'infinità di partite tra Champions e Europa League. Un grande duello a distanza con Buffon, il totem della Juve che al San Paolo la prima volta ci giocò da giovanissimo con il Parma. L'azzurro che ne ha giocati di più di Napoli-Juve è Hamsik, spesso decisivo come nella finale di coppa Italia quando mise a segno il gol del definitivo 2-0. «Quest'anno si respira un'atmosfera diversa, siamo noi davanti e la Juve dovrà fare la partita. Il Napoli è cresciuto: non si può vincere sempre 3-0, va benissimo anche l'1-0», ha detto il capitano a Milano dove è stato premiato tra i migliori centrocampisti della scorsa stagione. In difesa il leader è Koulibaly, che si è definito napoletano d'adozione, premiato anche lui dall'Aic e testimonial contro il razzismo al liceo Agnesi a Milano. «Vogliamo fare felici i nostri tifosi che lo meritano, questa contro la Juve è una partita importante ma è presto per parlare di scudetto». Certo, la corsa finisce a maggio ma un'altra accelerata con la vittoria nello scontro diretto contro la Juventus potrebbe essere determinante.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Dicembre 2017, 13:35
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