Napoli, ecco la difesa elastica:
sulle palle inattive è zona mista

Napoli, ecco la difesa elastica: sulle palle inattive è zona mista

di Bruno Majorano
Inviato a Dimaro-Folgarida

La difesa del Napoli è come una bella donna che con il passare degli anni invecchia ma non diventa certo brutta. E allora, per restare al passo con i tempi le basta un restyling, seppur piccolo, per ritornare piacevole e piacente. Proprio come quando faceva girare la testa a tutti. Il chirurgo plastico designato per l'operazione arriva direttamente da Reggiolo e al posto dei soliti camice e cuffietta bianca è solito operare con la divisa rossa e un cappello con visiera.

NEW LOOK
Il bisturi, poi, lo usa con cautela: perché ogni eccesso è difetto. E allora giusto qualche taglietto qua e là, con cura. Rigorosamente senza lasciare cicatrici, perché quelle su una bella donna sarebbero sfregi imperdonabili. Carletto ha la mano leggera, ma non per questo la sua firma non lascia il segno. La linea resta a quattro, un dogma dal quale non si scappa, con le novità che si spostano sui movimenti. Ad esempio quelli dei terzini: non c'è più l'obbligo per uno dei due di restare in linea con i centrali quando l'altro scappa in avanti. Entrambi vanno su, eccome se vanno. Ci sono momenti in cui è più facile trovarli sulla linea delle mezzali che su quella dei difensori. Ma non è tutto.

IL PRESSING
La fase difensiva del Napoli non è fatta solo di movimenti a scalare, di uscite senza palla e linee da mandare a memoria. C'è il pressing tra gli altri punti forti del restyling Ancelotti. A differenza del passato (non troppo remoto poi), è il regista ad andare a togliere ossigeno al portatore di palla avversario, andandosi a staccare dalla linea dei mediani e finendo nella metà campo avversaria. È come se si giocasse a specchio: se la palla ce l'ha il regista avversario, il regista del Napoli va a dargli fastidio, se ad avere il possesso è la mezzala, si stacca il corrispettivo azzurro e via dicendo seguendo questo schema.

 

ZONA MISTA
Poi ci sono le palle inattive sulle quali il Napoli lavora con una zona mista: 5 giocatori marcano a zona, gli altri 3 - posizionati leggermente più avanti - marcano a uomo. Anche questa è una novità che si è vista prima negli allenamenti e poi per la prima volta all'opera nell'amichevole di sabato scorso contro il Gozzano. Ancelotti ha subito imposto le sue linee, ma senza eccessi.
A TUTTO INSIEME
Una cosa è certa, per rendere graduale il cambiamento il chirurgo Ancelotti ha deciso di utilizzare la tecnica dello step by step. Ecco perché ad oggi non si sono ancora viste sul campo di Carciato le sedute specializzate. Mai una giornata dedicata a un singolo reparto. Si lavora in gruppo. Tutti insieme appassionatamente. Perché Carletto vuole una crescita di squadra. Fino ad oggi, infatti, gli unici lavori personalizzati sono stati quelli con Diawara, il diamante grezzo che Ancelotti vuole trasformare in pietra preziosa entro l'inizio del campionato. Anche il suo contributo sarà importante per migliorare la fase difensiva di questo Napoli.
LE MOSSE
A proposito di reparto difensivo. Continua la ricerca di un terzino destro che possa essere utilizzabile anche sulla corsia mancina. I nomi sono sempre gli stessi. Lainer (nella speranza che il Salisburgo ritratti sulla decisione di non cedere più il suo pupillo), ma anche Sabaly. Le quotazioni del senegalese sono schizzate dopo il Mondiale perché è lì che il Napoli ha appurato la sua capacità di adattarsi anche a giocare sulla sinistra. Il suo sponsor principale resta Koulibaly con il quale ha parlato di Napoli e dell'azzurro proprio durante la spedizione mondiale in Russia. Al momento, però, il Bordeaux non intende scendere cedere sul prezzo e tiene sempre alta la richiesta, mentre De Laurentiis non vuole andare oltre i 12 milioni messi in cantiere già per Lainer. In questo momento il terzino è l'unica priorità del mercato.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Luglio 2018, 08:39
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