Con Pino Wilson se ne va un’altra figura storica di quella meravigliosa Lazio di Maestrelli, irripetibile e indimenticabile

Con Pino Wilson se ne va un’altra figura storica di quella meravigliosa Lazio di Maestrelli, irripetibile e indimenticabile

di Guido De Angelis

Pino Wilson, insieme a Chinaglia e Maestrelli, è stato principale protagonista di quella Lazio che dettava legge in tutti gli stadi italiani negli anni ‘70. Un suo compagno di squadra, Gigi Martini, alla notizia della sua morte, ha scritto: «Quando entravamo in campo la domenica, tu in testa e noi a seguirti, dietro al nostro capitano. Sì, perché tu capitano lo eri per vocazione, lo eri perché così era scritto. Noi tutti abbiamo sempre rispettato, nonostante fossimo una banda ribelle, la tua autorità. Tu eri calmo, eppure decisionista quanto bastava. Un punto di riferimento per tutti, anche per la società. Caro capitano, certo che la morte deve essere arrabbiata veramente con noi se ha deciso di prendere te, ma noi non molliamo. Tu lo sai come siamo fatti».

Queste parole di Martini, un altro protagonista dello scudetto del 1974, fanno ulteriormente capire quanto quella Lazio sia stata grande, ma anche tanto sfortunata. Pino Wilson riposerà nella cappella dove già riposano Tommaso Maestrelli e Giorgio Chinaglia; torneranno di nuovo insieme per l’eternità. Se ne va, così, un’altra figura storica di quella meravigliosa squadra di Maestrelli, irripetibile e indimenticabile: il capitano Pino Wilson. Ci eravamo svegliati dopo la preziosa vittoria di Cagliari sabato sera, ma un maledetto Whatsapp sul mio telefonino ha rovinato la domenica.

Ho letto quelle parole crude di un amico: “È venuto a mancare Pino”. Ho sperato fosse uno scherzo ma purtroppo, dopo qualche minuto, ne sono arrivati altri a cascata che mi hanno ferito ancora di più. La Lazio di Maestrelli è stata la più bella favola di calcio che la nostra città abbia mai vissuto.

Wilson era il leader indiscusso di quel gruppo. Un giocatore meraviglioso, forte, elegante, con dei tempi di gioco incredibili. Nel suo ruolo è stato il più forte libero della storia biancoceleste. Non potrò mai dimenticare in un derby un suo intervento miracoloso su un altro giocatore forte, il terzino della Roma Francesco Rocca. In una delle sue sgroppate sulla fascia Rocca aveva seminato tutto il centrocampo della Lazio, stava andando in porta tutto solo, trascinato dal boato dalla Curva Sud. L’ultimo ostacolo che gli si presentava davanti era proprio Wilson. Pino fece tre salti, proprio come si usa nel salto in alto, poi si gettò sul terzino giallorosso facendo in acrobazia un intervento in scivolata pazzesco, che spazzò via sia il pallone, che finì in fallo laterale, sia Rocca, mandato sul tartan della pista. Naturalmente, arrivò il grande boato della Curva Nord laziale... La camera ardente di Pino Wilson sarà aperta in Campidoglio presso la Sala della Protomoteca questa mattina alle ore 10 e fino alle ore 18.


Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Marzo 2022, 07:42
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