Ciao Monica, resterai eterna per bravura, bellezza e lazialità. Quando impazzisti di gioia per il gol di Mancini al derby

Ciao Monica, resterai eterna per bravura, bellezza e lazialità. Quando impazzisti di gioia per il gol di Mancini al derby

di Guido De Angelis

Icona del cinema italiano, volto dell’incomunicabilità per Antonioni, stella dalle mille vite e grande tifosa della Lazio. Monica Vitti ci ha lasciato due giorni fa all’età di 90 anni e non possiamo che essere tristi e addolorati. Con lei, praticamente, finisce un’era e cala il sipario su quella generazione di artisti post bellica che ha saputo farci emozionare e ridere. Il suo impatto sul grande schermo ha fatto da spartiacque: moderna e rivoluzionaria, ha cambiato il ruolo della donna nel cinema, e il pubblico non ha potuto che amarla. Leone d'oro alla carriera che nel 1995, 5 David di Donatello, 12 Globi d'oro e 3 Nastri d’argento in Italia: la bravura e la bellezza di Monica Vitti va oltre i premi e resterà per l’eternità insieme alla sua lazialità. L’attrice non ha mai nascosto la sua fede per la Lazio. Negli anni 80 fu madrina al Circolo Canottieri Lazio per la presentazione della prima maglia bandiera, quella del -9. Nel 1958 lasciò il set di “Le Dritte” di Mario Amendola per seguire all’Olimpico la finale di Coppa Italia, poi alzata al cielo da Bob Lovati, contro la Fiorentina.

Negli anni 90 era facile individuarla in Monte Mario per assistere ai match casalinghi della formazione biancoceleste. Nel novembre 1999 era lì - su YouTube ci sono ancora le immagini - in tribuna e al gol di tacco di Mancini al derby su assist di Mihajlovic al derby impazzì di gioia insieme al compagno Roberto Russo, altro grande laziale. 

Ciao Monica, ci mancherai. 

(Monica Vitti esulta in tribuna all'Olimpico dopo il gol di tacco di Mancini alla Roma: era il novembre del 1999)

(Il gonfalone della Lazio nella camera ardente per Monica Vitti al Campidoglio)


Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Febbraio 2022, 16:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA