Uchimura, caduta della stella della ginnastica artistica: Giappone in "lutto"

Il dramma di Uchimura: cade alla sbarra e viene eliminato. Giappone in "lutto"

di Giacomo Rossetti

Il dio vivente della ginnastica non volteggerà più. Kohei Uchimura ha chiuso una carriera irripetibile nel modo più drammatico possibile (in senso sportivo): il simbolo di un Paese intero è caduto durante il volteggio alla sbarra orizzontale, durante un movimento eseguito decine di migliaia di volte, ma che proprio a Tokyo, proprio alle tanto attese Olimpiadi casalinghe, non gli è riuscito. C’è una parola in giapponese che indica bene lo stato d’animo di colui che per anni è stato chiamato semplicemente King dai suoi tifosi: ‘zetsubo’, ossia disperazione.

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Così ha dominato la scena 

Per il Giappone è una catastrofe: conquistando due ori consecutivi a Londra e Rio nelle finali individuali all-around, il 32enne Uchimura era diventato il primo uomo a riuscire nell’impresa dopo quarantaquattro anni. Alla vigilia della rassegna nipponica, però, una frase del campione aveva fatto drizzare le antenne: «Rispetto ai miei avversari io sono un vecchio bacucco». Una battuta all’apparenza innocua, ma con un fondo di verità: i rivali di Kohei avevano tutti una decina d’anni in meno di lui, e nella ginnastica artistica - dove il corpo si logora molto più che in altre discipline - l’integrità è tutto. Il fisico di Uchimura, gravato da qualche acciacco qua e là, aveva suggerito al suo possessore di dedicarsi solamente alla sbarra orizzontale, così da concedere un po’ di sollievo ai muscoli delle spalle.

Ancora più brutto del tonfo è stato il momento in cui il re detronizzato si è presentato alle telecamere. «Non voglio ripensare alla mia prestazione, perché ho fallito», il secco esordio. «Nelle ultime tre Olimpiadi, sono sempre stato capace di far vedere i movimenti per i quali mi ero tanto allenato, ma non ci riesco più». Parole amare, che però dimostrano una grande consapevolezza: «Il mio apice di forma fisica è alle spalle, lo devo accettare con serenità».

La domanda che tormentava (e che tormenta) i suoi compatrioti non ha però avuto risposta: «Questa è la mia ultima Olimpiade? Ci devo pensare». Molto difficile, se non impossibile, che il nativo di Kitakyushu torni alla ribalta a Parigi nel 2024, quando avrà 35 anni.

 

Perfezionista irripetibile 

Resta l’eredità sportiva di un maestro, uno che da piccolo aveva succhiato il talento dal seno materno (la madre è stata una ginnasta fino a 56 anni) e che a tre anni appena provava i primi salti sul trampolino che il padre - anche lui ginnasta agonista - gli aveva comprato dagli Stati Uniti. Un cannibale delle pedane che nel suo palmarès ha anche quattro argenti olimpici e dieci ori mondiali. Uchimura ha portato i concetti di perfezionismo e duro lavoro a un livello successivo: «Al liceo ero sicuro che avrei imparato a volare, se avessi provato abbastanza».


Ultimo aggiornamento: Domenica 25 Luglio 2021, 04:20
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