Schwazer, il Tribunale Svizzero respinge il ricorso: addio Tokyo 2021. Donati: «Questa non è giustizia»

Schwazer, il Tribunale Svizzero respinge il ricorso: addio Tokyo 2021. Donati: «Questa non è giustizia»

di Daniele Petroselli

Addio sogno Tokyo 2021 per Alex Schwazer. Il marciatore azzurro, oro a Pechino 2008, ha ricevuto, dopo il Tas di Losanna, un altro no secco in merito alla richiesta di riapertura del processo sportivo e alla richiesta della sospensione della squalifica di 8 anni che gli era stata comminata nell’agosto 2016, stavolta dal Tribunale Federale Svizzero.

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Il GIP di Bolzano tre mesi fa aveva scagionato dalle accuse di doping il marciatore altoatesino, tirando in ballo le scorrettezze della Wada (Agenzia Mondiale Antidoping) e di World Athletics (ex IAAF, la Federazione Internazionale di atletica leggera). Così era partita la richiesta al Tas e al Tribunale Federale Svizzero, ma adesso la doccia fredda: nessuna sospensione della squalifica e impossibilità di partecipare ai Giochi.

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Iaaf e Wada sotto accusa

L'alternativa per Schwazer sarebbe quella di rivolgersi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, ma visti i tempi ristretti sarebbe impossibile arrivare a Tokyo. I legali però confermano: «Non ci fermeremo». Mentre Sandro Donati, tecnico e preparatore atletico di Alex Schwazer, non nasconde la sua delusione: «Ho descritto più volte questa cittadella di Losanna che governa tutta la giustizia sportiva internazionale. Sia io che l'avvocato in tutti i modi gli abbiamo detto che non avremmo fatto questo passo, avrei terminato con la vittoria al tribunale di Bolzano dopo una vera indagine di 4 anni e mezzo e non con queste cose che sono delle simulazioni di indagine. Avevamo anche sconsigliato ad Alex di andare al Tas nell'agosto del 2016. Perché il sistema della giustizia sportiva è chiaro. Il lato positivo sarebbe quello che attraverso questa vicenda si capisca che questo potere della giustizia sportiva è incontrollato e incontrollabile. E' autorefenziale, i loro procedimento sono tutti a correre che si risolvono in delle ore o in pochi giorni. E questa non è giustizia».


Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Maggio 2021, 14:04
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