Paltrinieri ha sconfitto la mononucleosi: argento incredibile negli 800 stile libero alle Olimpiadi di Tokyo

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Non ci avrebbe scommesso neanche lui. Basterebbe questo per spiegare che impresa sia riuscito a compiere Gregorio Paltrinieri, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Tokyo negli 800 stile libero nonostante la malattia (la mononucleosi) che l'ha fermato per un mese. In finale è arrivato secondo in 7'42''11 alle spalle del solo Robert Finke (classe 1999) che ha trionfato in 7'41''87. Gregorio si è portato davanti a tutti fin dai primi metri, partendo dalla corsia otto, ma quando tutti credevano che avrebbe ceduto il passo ai colleghi più in forma, ha dimostrato di essere un campione, lottando con cuore e coraggio e vincendo un argento folle.

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Paltrinieri: «Mi sentivo un Dio, poi la malattia»

A raccontare l'impresa è lui stesso a fine gara: «Miracolo è poco, neanche io ci avrei scommesso - dice a Rai Sport. È bellissimo, ero un altro rispetto alla batteria: un'altra voglia di gareggiare, è tutta un'altra cosa quando è così. Me la sono vissuta meglio. Un amico mi ha scritto che da queste finali ne esci bene solo se le fai col cuore. Io programmo e ci metto spesso troppa testa e troppi pensieri, ma queste finali si vincono col cuore e io ce l'ho messo tutto. Gli altri potranno stare meglio di me, ma ci metto troppo cuore e per questo sono contento».

Poi il racconto della mononucleosi, la malattia che l'ha costretto a fermarsi un mese: «Ho avuto paura di tutto, a maggio mi sentivo un Dio.

Non pensavo che sarebbe stato facilissimo, ma la strada stava prendendo una buona direzione. Poi sono stato fermo un mese, tutti i sogni si stavano sgretolando. Ci siamo fatti forza a vicenda col mio gruppo, da Dio sono passato ad allenarmi con le ragazze e poi piano piano sono tornato ai miei allenamenti».

Poi dopo la premiazione: «Sono stati mesi complicati, fare bene oggi mi dà fiducia per le altre gare. Ho sempre sognato venire qui e giocarmela su tre gare. In queste situazioni esce un altro Greg, in batteria non sapevo le mie reali condizioni, ho sempre avuto brutte sensazioni negli ultimi mesi. Metterci tutto è bellissimo, io l'ho fatto ed è stato bellissimo. I 1500 sarà difficile, cercherò di fare bene ricordandomi le sensazioni di questa finale».

 

La gara vinta con coraggio

Paltrinieri parte fortissimo ed è davanti a tutti dai primi 100 fino ai 600, quando Romanchuk e Wellbrock contrattaccano. Ai 750 metri Greg resiste in 7'14"02 ma al tocco è secondo. Un argento frutto del coraggio, per uno che fino a un mese fa non sapeva neanche se a Tokyo ci sarebbe arrivato. In tantissimi lo hanno dato per spacciato, complice anche una batteria che aveva confermato i timori della forma non ottimale. Ma Paltrinieri campione lo è nella testa e nel cuore ed è andato oltre le difficoltà e i guai fisici. Con la fame di chi non ha intenzione di mollare nulla. Fenomeno di Carpi, 26 anni, in carriera ha vinto tutto nei 1500 e gli 800 sono sempre stati la sua terza opzione (ma aveva già vinto i Mondiali di Gwangju nel 2019). 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Luglio 2021, 15:38
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