Ahmed Hafnaoui, chi è lo sconosciuto tunisino campione alle Olimpiadi di cui non si sa nulla: «Non ci credevo neanche io»

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di Marco Prestisimone

A Tokyo in queste ore c'è una caccia all'uomo. Anzi, a un ragazzo poco più che adolescente. Che ha stupito tutti nella piscina giapponese nella finale dei 400 stile. Lì dove tantissimi, soprattutto nel nostro Paese, si aspettavano l'exploit di Gabriele Detti, è arrivato quello di un 18enne praticamente sconosciuto. Ma sconosciuto nel vero senso della parola: di Hafnaoui, che ha vinto la medaglia d'oro nuotando presentandosi con l'ultimo tempo dalle batterie, non si sa nulla o quasi. Arriva dalla Tunisia, che nella sua storia di ori ne aveva vinti solo quattro alle Olimpiadi, e il suo idolo è Oussama Mellouli. Che di quei quattro ori ne ha vinti due: «Quando ho toccato la piastra e sono uscito dall'acqua, non ci credevo neanche io», ha detto a fine gara. Una sorpresa talmente grande da rendere l'impresa quasi goffa: sul podio si è presentato in maglietta e pantaloncini e non con la tuta ufficiale "di rappresentanza". E poi via alle lacrime, quelle sincere di chi sa di averla fatta grossa. 

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Hafnaoui, chi è il 18enne «sconosciuto» anche ai Giochi

Si allena a Tunisi, che degli undici milioni e mezzo di abitanti ne ha ben pochi pratici dell'acqua. Di certo nessuno veloce come lui. Il padre lo ha spinto a nuotare, nonostante una carriera nel basket. Il suo percorso è quasi "normale", se non fosse che non si sa nulla neanche del suo allenatore. Anche il sito delle Olimpiadi, per raccontarlo, ha bisogno di una foto che lo ritrae da bambino. Quello che è successo nel mezzo, da quella foto lì a quelle nuove scattate a Tokyo con la medaglia in mano, ci sarà tempo per scoprirlo. 

L'inglese stentato e lo stupore anche di Detti

Ahmed Hafnaoui mette in riga tutti anche se con un tempo tutt'altro che irresistibile di 3.43.36. Alle sue spalle finiscono i due australiani Jack McLoughlin in 3.43.52 e lo statunitense Kieran Smith in 3.43.94. «Sono sorpreso anche io ovviamente, non me lo aspettavo e per questo sono davvero felice. Non potevo davvero immaginarlo, esco da questa vasca da campione olimpico. Ma è realtà. Ora devo lavorare per migliorare ancora», confessa a un capannello di cronisti per lo più suoi connazionali. Al termine di un'impresa che il diciannovenne tunisino ha costruito 50 dopo 50, spingendo come un forsennato a tutta velocità nonostante partisse con l'ottavo tempo di qualifica. Il più lesto a cogliere l'occasione olimpica, quello che lo stesso Detti non è riuscito a carpire forse anche per mancanza di quella "fame" agonistica che ti porta a dare qualcosa in più quando conta. Anche se sei uno sconosciuto, come lo stesso nuotatore italiano ha alluso a fine gara senza neanche ricordare il nome: «Complimenti al ragazzo tunisino - le parole del livornese - un 2002 che non avevo mai visto né sentito. Ma è il nuovo campione olimpico quindi tanto di cappello». Più veloce anche di se stesso, visto che Ahmed due anni fa si era ripromesso di puntare al suo primo oro a Parigi 2024: «All'inno tunisino ho pianto, e ho pensato che quest'oro è per tutta la Tunisia.

Adesso che farò? Andrò a studiare negli Stati Uniti all'università, dove non so ancora - ha concluso in un inglese stentato in conferenza stampa - Dipende dai miei risultati il prossimo anno».

Marco Prestisimone


Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Settembre 2021, 20:28
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