Vera Spadini, la signora della MotoGP: «Quest'anno ne vedremo proprio delle belle»

Vera Spadini, la signora della MotoGP: «Quest'anno ne vedremo proprio delle belle»

di Piergiorgio Bruni

È la signora della MotoGP. Brava, elegante e maledettamente sorridente. Vera Spadini, giornalista e inviata di Sky Sport, dove conduce gli aggiornamenti pre e post gara di Paddock Live Show, è un fiume in piena. Casco in testa e anima rock, racconta il suo mondo. Un villaggio itinerante, con attrazioni e divertimenti. In giro per il mondo, ma con i piedi ben saldi sulle tradizioni.

Domenica si corre a Jerez de la Frontera (ore 14, diretta Sky Sport MotoGP): ci saranno sorprese?

«Sì, ne sono certa. C’è grande equilibrio tra i piloti e le condizioni di gara cambiano spesso: la conferma sono state le recenti, impronosticabili, gare».

Chi è il favorito per il titolo Mondiale?

«Prima dell’inizio del Campionato avrei detto Franco Morbidelli. Ora, però, con tutti i problemi che sta vivendo, purtroppo, devo orientarmi altrove. Perciò punterei su Quartararo, Viñales, Mir e Pecco Bagnaia. Senza escludere, poi, il rientrante Marc Márquez».

Lei è passata dal calcio alla MotoGP: casualità oppure scelta mirata?

«Le moto le ho sempre seguite, ma senza farci particolari pensieri lavorativi. Poi, come spesso accade, mentre conducevo il telegiornale sportivo di Sky, si sono incastrate alcune circostanze ed è arrivata la proposta di Guido Meda (voce ufficiale della MotoGP, ndr). Ho accettato immediatamente»

Vera, quali sono le difficoltà professionali che una donna può vivere affacciandosi in MotoGP?

Mi hanno accolto bene, con grande disponibilità. Ho trovato un ambiente come piace a me: sano, diretto e con pochi fronzoli. Altrove è stato più complicato».

Quando si occupava di calcio?

Esattamente. Quando sei giornalista e donna devi farti accettare».

E come c’è riuscita?

«Attraverso lo studio, la professionalità e l’impegno costante.

Lei è una persona decisa?

«Più che altro mi fermo, troppo spesso, a valutare i pro e i contro nelle cose.

Sul lavoro, per fortuna, ho meno dubbi e decido abbastanza in fretta».

Quant’è importante separare la vita sentimentale da quella professionale?

«È fondamentale. Se poi succede, e ti innamori, puoi farci poco. Tuttavia, le storielline che non portano a niente, e creano pure problemi, è necessario evitarle. Così come la condivisione del privato».

Che rapporto ha con i social?

«Non sono particolarmente appassionata: faccio il minimo indispensabile. Perciò non capirò mai chi va ai concerti e sta tutto il tempo a fare video».

Che posizione occupa la musica nella sua vita?

«Il primo posto. Amo il genere grunge e adoro l’heavy metal, ma non disdegno neppure le melodie di Luigi Tenco. Tutta la musica è meravigliosa».

E lo sport?

«Una posizione certamente importante. Faccio boxe e mi piace molto: è uno sport completo, faticoso e che ti impone degli obiettivi da realizzare».

Si arrabbia facilmente?

«Con me stessa, ma tollero molto gli altri. Alla fine, però, punto a raggiungere l’atarassia».

Nel privato preferisce le 2 oppure le 4 ruote?

«Guido molto bene la macchina (ride, ndr). Però sto scoprendo la moto in pista, mi piace e voglio migliorare».

Che cosa c’è nel futuro di Vera Spadini?

«Professionalmente la realizzazione di un libro best seller, scritto davanti al mare. Nel quotidiano, invece, la creazione di una famiglia e dei figli. Ma sempre e soltanto se ci sarà l’occasione giusta».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Aprile 2021, 11:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA