Valentino Rossi: «Nella mia carriera la cosa più importante è essere diventato un'icona»

Valentino Rossi: «Nella mia carriera la cosa più importante è essere diventato un'icona»

Dal 1996, Valentino Rossi non è mai sceso dalla sella della sua moto (in senso figurato, s'intende), non siamo mai levato il casco, non ha mai smesso la tuta. Dal 1996, ha vinto nove titoli i mondiali. Domenica, però, venticinque anni dopo, sarà l'ultima gara in cui proverà il brivido di tornanti e curve, di ginocchia sull'asfalto. Per l'ultima volta sarà il Dottore, con quel 46 stampato. Nessun rammarico, anzi: «Nella mia carriera la cosa più bella è esser diventato un'icona», ha detto da Valencia. «In questi anni in cui sono sceso in pista - ha detto - tanta gente si è interessata al motociclismo per me, e qeuesto sport è diventato più famoso e seguito.

Tra noi piloti si parla della gara, ma essere stato un'icona è quel che mi resta di più bello delle mia carriera».

«Rimpianti? Ho cercato di vincere il decimo titolo. Sono stato in grado di correre a un buon livello anche tanti anni dopo. Sarei stato felice di vincere qualche altro titolo, come quello del 2015. E anche il numero 10 sarebbe stato la chiusura del cerchio. È andata così, anche il 9 rientra nei miei numeri, 89 vittorie in MotoGP, 199 podi, una sorta di maledizione del
9 che era meglio non avere. Quando ho fatto il 199° podio a Jerez ho pensato potesse essere l'ultimo. Non posso lamentarmi, la mia carriera è stata molto lunga», ha concluso Rossi.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Novembre 2021, 23:14
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