Il romantico 2-0 con il Verona, il popolo dell'Inter si ritrova tra le mura di casa

Il romantico 2-0 con il Verona, il popolo dell'Inter si ritrova tra le mura di casa

di Gianfelice Facchetti

"Forse perché della fatal quiete tu sei l'immago, a me si' caro vieni, o Hellas.. ", dal 1990 almeno perché nel 1973 non ero ancora nato. Con licenza poetica attingo da Ugo Foscolo, per salutare un due a zero che è il più classico dei risultati ma ieri intriso anche di romanticismo. Che altro sono se no, 61.325 spettatori?

Volti, storie, facce da Inter, provenienti dalle strade più disparate. Come quella dei Belli de Roma partiti all'alba dalla Capitale e che si sono visti illuminare lo striscione da un raggio di sole a sorpresa dentro San Siro; come quella di Fabrizio da Bollate che cerca la felicità perduta in cima al terzo anello; come Rossella da Capannori che a cinque anni ha calpestato il prato del Meazza per la prima volta.

Ecco, l'Inter e la sua gente si sono ritrovati tra le mura di casa. Torino ci ha fatto bene e lo si è capito sin dalle prime battute di gioco, per tutto il primo tempo, combattuto e fatto nostro con dedizione e unità di intenti.

Con due gol e un solo rischio, schivato grazie al nostro portiere capitano. Se i primi quarantacinque minuti appartengono più al registro della poesia, poi è arrivata anche la prosa di cui non c'è da vergognarsi perché il Verona era tutt'altro che in gita e poi mica ci sono solo rime ed endecasillabi.

Non si va lontano solo con le terzine se poi ti mancano i terzini...e a noi quelli non scarseggiano, anzi come Perisic sembrano sdoppiarsi fino a risultare imprendibili. Bene così, squadra in salute e col morale alto, per giudizi e pagelle c'è tempo, lasciamoli a quelli che ragliano "tanto l'Inter non va lontano!". Abbiamo ancora sorprese per tutti e le teniamo sottobanco.


Ultimo aggiornamento: Domenica 10 Aprile 2022, 20:40
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