Che succede, cara Inter? Cosa sta accadendo alla fine di un calendario di inizio anno tanto fitto quanto insensato? Cosa occorre per riaccendere la scintilla e riprendere la marcia? Marassi e il suo pareggio sono la fotografia di una stanchezza evidente che ci inchioda a fare i conti con difficoltà che pensavamo passeggere.
Un anno fa avevamo un solo fronte su cui misurarci, un solo obiettivo, e potevamo perseguirlo con una rosa più ricca per tecnica e soluzioni. Siamo ripartiti dopo una mezza rivoluzione estiva e grazie a quanto fatto sin qui, da due mesi ci troviamo a giocare ogni tre giorni anche per altre competizioni. C'è del merito, va detto, ma anche un po' di fatica in più. Il limite da una parte è stato aver avuto meno rotazioni a disposizione, costringendo quasi sempre Inzaghi a schierare gli stessi uomini titolari.
Dall'altra, emerge una caratteristica di questa squadra che sa giocare molto bene quando alcuni giocatori fondamentali girano tutti all'unisono: per segnare deve produrre molto, pagando a volte in termini di precisione. Vedi nel derby, col Liverpool o nelle ultime uscite meno brillanti del solito ma di certo con occasioni ghiotte buttate via. Occorre restare lucidi, fratelli e sorelle di Inter, vigili, serve ricaricare in fretta le pile confidando presto anche nell'apporto di Gosens e Correa.
Ultimo aggiornamento: Sabato 5 Marzo 2022, 00:00
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