Cinque a zero come all'andata, arrivederci a tutti ma nel frattempo noi nerazzurri tifiamo con prudenza! Significa non esaltarsi, ne' cadere nel tranello del pessimismo alla prima difficolta'. Un virus che tocca purtroppo anche chi sta, a suo dire, per la nostra squadra o, peggio ancora, ne scrive da qualche parte in rete o sulla carta.
Bravi ragazzi! Era questa la risposta che serviva per spegnere il brusio dell'ultimo mese, scrivendo INTER in testa alla classifica anche solo per ventiquattro ore: per adesso puo' bastare per convincersi che siamo vivi e continueremo a lottare. Mi ostinavo a vedere segnali positivi nel derby fiacco di coppa Italia e, contro la Salernitana, ho ritrovato unita' e gambe, la squadra che ricordavo.
I primi minuti appartengono a quella che speriamo sia stata una parentesi alle spalle, chiusa una volta per tutte con la traversa di Lautaro. Poi e' ritornata l'Inter, con corsa ed entusiasmo, col piacere di giocare e fare gol. Ed eccone uno, due, tre e via cosi', riportando gli attaccanti al centro del villaggio nerazzurro, manita a una squadra tutt'altro che rassegnata e pronti per il rush finale.
Non dubito che una spinta in piu' sia arrivata dalla presenza sul prato di San Siro di alcuni colossi della nostra storia: Materazzi, Pagliuca, Eto'o, Sneijder. Sopra tutti, il piu' bauscia tra i bauscia, l'avvocato Peppino Prisco, una delle nostre bandiere piu' care.
Ultimo aggiornamento: Sabato 5 Marzo 2022, 10:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA