Facchetti e il derby: «Inter, squadra lunga e poco compatta»

Facchetti e il derby: «Inter, squadra lunga e poco compatta»

di Gianfelice Facchetti

Il derby d'andata di coppa Italia per me e' cominciato molto presto. Alle ore dieci del mattino, trovandomi in anticipo a un appuntamento di lavoro alle spalle del Duomo e vedendo di fatto assenza di coda per salire in cima alla cattedrale di Milano, ho comprato il biglietto per avvicinarmi alla nostra Madunina. Non ero li' a pregare per il calcio, abbiamo ragioni piu' serie per chiedere miracoli, ma da lassu' vedevo bene anche San Siro sotto un cielo azzurro e pulito in un giorno di vento. Provavo a immaginarmi che sfida ne sarebbe uscita in mezzo a tante incognite da entrambe le parti.

Nel frattempo mi muovevo tra continui cartelli di pericolo, per gli scalini piccoli, per non cadere nel vuoto, per non sbattere la testa in qualche passaggio. Poi, passata la giornata, e' arrivata la sera e con lei Milan Inter, uno zero a zero piuttosto brutto e avaro di emozioni, con il cartello pericolo sparito dall'area rossonera.

Le poche occasioni, va detto, questa volta le hanno avute i cugini. Noi abbiamo fatto poco o nulla anche se non e' mancata la volonta', specie di alcuni, ma negli ultimi venticinque metri ogni passaggio finiva in fumo, in un susseguirsi di errori a ripetizione.

La squadra a tratti e' molto lunga e presta il fianco ai contropiedi avversari; di contro, sembra macchinosa nel guadagnare metri quando potrebbe attaccare. Poco compatta e spesso imprecisa, non tutti i giocatori sono ancora al meglio per quanto io mi ostini a essere ottimisti. Venerdi' e' dietro l'angolo e dopo la Salernitana ne sapremo forse di piu' su cio' che ci attende!

P.S. Vista la mobilitazione del calcio contro la guerra in Ucraina, propongo di levare una volta per tutte dalle cronache della partite, termini e metafore mutuate dal linguaggio bellico: cecchino, cannoniere, bomba, sparare alto... Si puo'?


Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Marzo 2022, 23:48
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