Un fulmine sotto il cielo del Bahrain, che oscura ogni cosa, compresa l'ombra di Lewis Hamilton, a casa con il Covid e costretto a cedere il volante della propria Mercedes a un 22enne irriverente e, probabilmente, con un destino già scritto. Si chiama George Russell e viene da una città del Regno Unito che unisce tre fiumi, il Great Ouse, il Nene e il Cam. Russell nasce nel 1998 a King's Lynn e, sulla pista del Bahrein, si ritrova per le mani una vettura imprendibile, che conferma di volare anche fra le mani di un ragazzo che esordì appena un anno e mezzo addietro, ma su una Williams. È come se l'auto avesse voluto dimostrare che, pur cambiando il pilota, risultare lo stesso più veloce. Il Gp di Sakhir andrà in scena solo domenica, ma i tempi di questa sera sono assolutamente indicativi: non si gira davanti a tutti per due sessioni di prove se non si è nettamente superiori: e la Mercedes, anche con Russell alla guida, l'ha dimostrato, sfoderando un 54«546 nella prima sessione e un 54»713 nella seconda. Il tutto malgrado la concorrenza di un indomabile Max Verstappen che, alla guida della Red Bull, ha fatto fermare le lancette dei cronometri sul tempo di 54«841. In altre parole, solo 128 millesimi di secondo dividono i due giovani piloti che domani saranno chiamati a giocarsi la pole. Altre sorpresa, questa volta negativa, la prestazione del finlandese Valtteri Bottas, con l'altra Mercedes, che non è riuscito ad andare oltre l'11/o tempo, a 0»608 dal giovane compagno che potrebbe sostituire Hamilton anche domenica 13, nella prova conclusiva del Mondiale di Formula 1, sulla pista di Yas Marina, ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti).
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Dicembre 2020, 22:35
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