Cena tra piloti di Formula 1, si paga 'alla romana': 17 ricevute per 17 carte di credito -Foto

Nonostante siano tra gli sportivi più pagati al mondo, i piloti di Formula Uno fanno 'alla romana' quando c'è da pagare il conto al ristorante: ognuno paga per sé. E' quanto accaduto mercoledì sera durante una cena a Shanghai tra 18 piloti della F1 che hanno chiesto ben 18 ricevute, pagando il conto con 18 carte di credito diverse. Come racconta il 'Guardian', a spiegare le dinamiche dell'insolito gesto è stato Lewis Hamilton che l'anno scorso ha firmato un contratto triennale con la Mercedes da 125milioni di euro.

Il pilota aveva prenotato al ristorante italiano 'The Kitchen'. Conclusa la cena, al momento di chiedere il conto, la sua offerta di pagare per tutti sarebbe stata smontata dal suo compagno di squadra Nico Rosberg. "E' stata una cosa un po' folle e ridicola in realtà - ha detto Hamilton - perché a un certo punto qualcuno ha detto 'dividiamo il conto'. Probabilmente non era neanche così costoso. Io mi ero offerto di pagarlo e poi la volta successiva sarebbe toccato a qualcun altro, ma mi hanno risposto che volevano pagare individualmente".

"Tutti abbiamo ricevuto una ricevuta, 17 ricevute per 17 carte di credito. E' stata la cosa più ridicola che abbia mai visto". Interpellato su chi avesse avanzato la proposta, Hamilton ha replicato: "Sono quasi certo che sia stato Nico". Ma la versione del tedesco sembra diversa: "Davvero? Interessante - ha risposto Rosberg - Da quello che ricordo, in questi casi vige un accordo secondo il quale è il campione a pagare, ma forse è solo la mia opinione".

#racingUnited
or in Bernie's words: #windbagsunited pic.twitter.com/abZjCTVv26
— Nico Rosberg (@nico_rosberg) 13 aprile 2016

I piloti, ad eccezione di Kimi Raikkonen, Jolyon Palmer, Kevin Magnussen e Rio Haryanto, hanno posato tutti insieme per un selfie ricordo catturato postato su Twitter da Rosberg con la scritta #windsbagunited, i 'ciarlatani riuniti', rispondendo ironicamente alle dichiarazioni di Bernie Ecclestone che li aveva chiamati 'ciarlatani'.