Italia, 6 in vetta. Doppietta Quagliarella, segna ancora Kean. Mancini: «Missione compiuta»

Italia, 6 in vetta. Doppietta Quagliarella, segna ancora Kean. Mancini: «Missione compiuta»

di Marco Zorzo
La prima notizia è che l'Italia è sola al comando del gruppo J di Euro 2020. La seconda è che sei gol in una partita gli azzurri non li segnavo dal lontano 1987: 6-1 a Malta. Un secolo fa. Il ct Roberto Mancini chiedeva una prova di forza contro il (modestissimo) Liechtenstein. Gol e determinazione. Accontentato. Quelli accorsi al Tardini (stracolmo come sabato scorso il Friuli con la Finlandia) si sono proprio divertiti: 6-0 ai ragazzotti di Vaduz. E in tribuna anche Rami, il ragazzo-eroe del pulmann dirottato a Milano, che proprio ieri ha ricevuto la cittadinanza italiana.
Quattro reti nel primo tempo. Sensi di crapa apre la goleada, poi il gioiello di Verratti poco dopo la mezzora. Un ritorno al gol a distanza di quasi sei anni (1-1 in amichevole con l'Olanda). E poi la doppietta di Fabio Quagliarella, entrambi dal dischetto. Che fanno del capocannoniere della serie A il giocatore azzurro più anziano a bersaglio a 36 anni e 54 giorni.
Nella ripresa riecco Kean, di nuovo in gol (per lui pure un traversa prima del riposo). Anche per lo juventino un record: nessun giovane aveva mai segnato due reti consecutive con la maglia della Nazionale. Chiude i conti Pavoletti, ovvero l'esordiente numero 18 di Mancini. Il bomber del Cagliari la mette dentro con una zampata e non con la specialità della ditta, ovvero di crapa.
A quota sei dopo le prime due gare, punteggio pieno, Bosnia e Grecia (2-2) alle spalle. Roberto Mancini se la ride: «Il risultato era scontato, nel senso che la vittoria non era in discussione. Bene i gol, sei e molto importante era mantenere alta la concentrazione. D'accordo, la modestia dell'avversario, ma non bisogna mai dare nulla per scontato. Quindi bene così. Sono soddisfatto. Abbiamo riportato l'entusiasmo della gente attorno alla Nazionale. Questo è l'aspetto più significativo tra Udine e Parma. Ovviamente a giugno capiremo il nostro reale valore quando affronteremo Bosnia e Grecia. Quindi capiremo sul serio di che pasta siamo fatti». Raggiante Fabio Quagliarella: «Ho 36 anni ma non me li sento. Primi nel girone? Sì, era fondamentale partire bene».
Una cosa è certa: sono passati 16 mesi da quelle notte horror di San Siro con la Svezia che cacciò gli azzurri dal Mondiale russo. I tempi del disastro firmato Ventura sono già lontani e sbiaditi. Per fortuna.

marco.zorzo@leggo.it
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Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Marzo 2023, 10:32
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