Zaza-Immobile, nuova coppia azzurra:
"Siamo gli ignoranti del gol"

Zaza-Immobile, nuova coppia azzurra: "Siamo gli ignoranti del gol"

di Marco Zorzo
MILANO - Non saranno la coppia più bella del mondo. E neppure i gemelli del gol, quelli dell'ultimo scudetto del Torino, targato 1976, ovvero Puliciclone e Ciccio Graziani. Ma un giorno Ciro Immobile e Simone Zaza potrebbero diventarlo.





Nel frattempo, a Coverciano, stanno studiando come diventare i nuovi beniamini della Nazionale targata Antonio Conte, dopo aver stupito tutti nelle vittoriose gare di settembre con Olanda e Norvegia. Intanto l'ex granata, ora già idolo a Dortmund, sulla coppia azzurra scherza: «Siamo gli ignoranti del gol...». E giù una gran risata. «A quale coppia-gol del passato ci ispiriamo? Non vogliamo fare paragoni - hanno risposto in coro -, non abbiamo ancora fatto nulla, siamo contenti di quanto fatto nelle prime due partite in azzurro, però non abbiamo certo intenzione di fermarci. Semmai continuare su questa strada».

Per Immobile la coppia è «degli ignoranti», Zaza aggiunge: «Non lo dico, troppo volgare...». Altra risata.



Una cosa è certa, Ciro e Simone sognano in grande. A cominciare dall'impegno di domani sera a Palermo contro L'Azerbaigian. L'attaccante del Sassuolo dice di non soffrire l'ombra di Balotelli: «Il gol che sogno di fare è in una finale Mondiale: se devo sognare, voglio farlo in grande. Quanto a Mario, lui è uno dei miei attaccanti preferiti, sappiamo tutti quanto è forte. Con lui non ho ancora mai parlato e mi piacerebbe farlo: non lo vedo come un'ombra».



Ciro, invece, manda a Balo un messaggio piuttosto freddino: «Qui ora ci sono altri attaccanti, che oltretutto stanno facendo molto bene. Penso a Destro, Pellè, Osvaldo e Giovinco. Mario è un ragazzo a posto, ma le convocazioni le fa il mister. Rispetto al Brasile - spiega Immobile - ora il gruppo è unito». E pure una frecciata all'ex ct Prandelli: «Si viaggia tutti nella stessa direzione. Non ho trovato più 11 titolari e poi il resto del gruppo, qui ognuno sa di poter giocare in qualsiasi momento. Ma non avevo dubbi: conoscevo bene Conte».



Domani sera a Palermo ci sarà naturalmente pure il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, ieri bacchettato dal numero uno del Coni Giovanni Malagò, che ha così commentato la sua sospensione di sei mesi da parte della Uefa: «Non facciamo gli ipocriti, chi lo ha votato sapeva che sarebbe successo. Resta il problema d'immagine per l'Italia».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Ottobre 2014, 10:36

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