Vialli, Mancini e la morte del "gemello": «Perdo un fratello, ho sperato in un miracolo»

Roberto Mancini esprime il suo dolore il giorno dopo la morte del suo 'gemello' Vialli in una intervista realizzata e diffusa dalla Figc

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«È una grande perdita, per me, per la sua famiglia prima di tutto e per tutto il calcio italiano. Perdo un fratello, speravo in un miracolo». L'attuale ct della Nazionale azzurra Roberto Mancini esprime il suo dolore il giorno dopo la morte del suo 'gemello' Vialli in una intervista realizzata e diffusa dalla Figc. I due sono stati i protagonisti dello storico scudetto della Sampdoria e hanno trascorso una vita assieme dentro e fuori i campi da calcio.

Mancini e il dolore per la morte di Vialli

«Ci siamo visti, abbiamo parlato, scherzato, lui era sempre di buon umore e questo un po' mi risolleva - racconta il ct azzurro -. Il nostro rapporto è stato di grande rispetto, amore, amicizia. Luca era gioia e va ricordato così».

«È un momento difficile, ma dobbiamo cercare di andare avanti», dice Mancini che nei giorni scorsi è stato a Londra a salutare Vialli. «Speravo che accadesse qualcosa, speravo in un miracolo sinceramente - prosegue il ct - Ci siamo visti, abbiamo parlato, scherzato, lui era sempre di buon umore come al solito e questo un pò mi risolleva. Mi ha fatto piacere vedere così in quel momento».

 

Mancini ricorda il suo legame con l'amico di sempre

 «Abbiamo vissuto quasi tutta la nostra vita insieme, c'era un legame stretto, quello tra due fratelli. Due persone che a un certo punto si sono separate calcisticamente però quando si è amici, lo si è per sempre. Luca per me era questo. Il nostro rapporto è stato di grande rispetto, affetto, amore, amicizia». In Nazionale Vialli aveva un rapporto diretto con i giovani: «Luca ha fatto capire a tutti, soprattutto ai più giovani il valore della maglia azzurra, quello che si deve fare dove si poteva arrivare. È stata una persona di grande valore per noi, soprattutto quando parlava ai ragazzi e a loro piaceva ascoltarlo.

Sono stati momenti molto belli e importanti. Dobbiamo proseguire su questa strada. Luca era un ragazzo gioioso, sempre allegro, pochissime volte l'ho visto arrabbiato, va ricordato così, per quello che era realmente molto vivo in tutti sensi. A lui piacerebbe che lo si ricordasse anche per questo oltre che per essere stato un grande calciatore, un vero professionista con un carisma straordinario. Era un ragazzo, allegro, giovane, al quale piaceva la vita».

Mancini ricorda poi il docufilm «La bella stagione» sulla vittoria dello scudetto della Sampdoria che stasera sarà trasmesso da Raidue. «Questo film è stato fatto soprattutto per far vedere quanto sia importante l'amicizia tra persone che lavorano nello stesso gruppo e dove si può arrivare quando c'è questa coesione: contiene ricordi molto belli, ci sarà da piangere».


Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Gennaio 2023, 08:50

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