Vialli è morto, la malattia: quel tumore al pancreas considerato un compagno di viaggio indesiderato

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di Redazione web

Gianluca Vialli è morto oggi, 6 gennaio 2023. L'ex calciatore e dirigente della Nazionale si è spento a 58 anni, dopo una lunga battaglia con il tumore al pancreas, quella malattia considerata una compagna di viaggio indesiderata.

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Chi era Gianluca Vialli

Nato a Cremona il 9 luglio 1964, è cresciuto nelle giovanili del Pizzighettone e della Cremonese, con cui fa l'esordio nel calcio professionistico. Passa poi alla Sampdoria, dove stringe amicizia con Roberto Mancini, un'amicizia che resterà per tutta la vita. Insieme vengono chiamati "I gemelli del gol". Dopo i blucerchiati, passa alla Juventus, con cui vince la Champions League. Chiude la carriera al Chelsea, dove ricopre il ruolo di allenatore-giocatore. In Inghilterra resta diversi anni e trova l'amore della sua vita, Cathryn White Cooper, con cui ha due figlie, Olivia e Sofia. La sua carriera da allenatore finisce presto, nel 2002, con il Watford. Nel quindicennio seguente si dedica prettamente alla carriera televisiva di opinionista e analista calcistico. Nel 2019 entra nello staff tecnico della Nazionale, chiamato dall'amico e ct Roberto Mancini. Insieme nel 2021 conquistano l'Europeo. 

 

 

La malattia

Vialli aveva annunciato lo sospensione al lavoro in Nazionale lo scorso 14 dicembre. «Al termine di una lunga e difficoltosa trattativa con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri. L'obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi», le sue parole.

Nel 2017 aveva scoperto di avere il tumore. Si tratta dell'adenocarcinoma duttale del pancreas è la forma di cancro che più di frequente colpisce quest'organo dell'apparato digerente.

«La malattia non è esclusivamente sofferenza - ha raccontato in una recente intervista - Ci sono dei momenti bellissimi. La malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, ti può spingere anche più in la rispetto al modo anche superficiale in cui viviamo la nostra vita. La considero anche un’opportunità. Non ti dico che arrivo fino a essere grato nei confronti del cancro, però non la considero una battaglia. L’ho detto più volte. Se mi mettessi a fare la battaglia col cancro ne uscirei distrutto. Lo considero una fase della mia vita, un compagno di viaggio, che spero prima o poi si stanchi e mi dica “Ok, ti ho temprato. Ti ho permesso di fare un percorso, adesso sei pronto"».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Gennaio 2023, 11:38

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