Ulivieri; «Questa Italia ha un futuro, ma serve più coraggio nel lanciare i giovani»

Ulivieri; «Questa Italia ha un futuro, ma serve più coraggio nel lanciare i giovani»

di Marco Zorzo

Presidente dell’associazione italiana allenatori, nonché docente all’Università calcistica a Coverciano. Renzo Ulivieri, 81 anni e non sentirli affatto, fa il punto sul calcio italiano.
Ulivieri, magra consolazione la Final Four di Nations League, con l’Italia fuori dal Mondiale per la seconda volta consecutiva. Come la mettiamo?
«Non siamo andati al Mondiale per una partita non vinta con la Bulgaria (1-1 a Firenze, ndr), ancora inebriati dall’Europeo. E poi quel rigore fallito con la Svizzera al 90’ all’Olimpico ha fatto il resto. Ma la Final Four di Nations conquistata non è la Mitropa Cup come ha sostenuto qualcuno».
Quale futuro per l’ItalMancini?
«Questo gruppo merita fiducia e per me ha un futuro. Date retta a un vecchio che ne ha viste di tutti i colori. Ovviamente i giocatori devono essere più flessibili e avere quel coraggio mostrato nelle sfide con Inghilterra e Ungheria».
Nicolato, ct dell’Under 21, dice che i nostri giovani vengono considerati poco o niente in A. È d’accordo?
«Ma serie B e C sono palestre importanti per costruire un giocatore. Quindi non vedrei così difficile il futuro del nostro calcio».
Eccoci alla serie A, le favorite di Ulivieri?
«Semplice, Napoli e Milan sono quelle che hanno espresso il calcio migliore. Mentre vedo in difficoltà Inter e Juve. Ma c’è da dire che è una stagione anomala, con il Mondiale tra novembre e dicembre. Quindi occhio alle sorprese».
Vale a dire?
«Beh, l’Atalanta di Gasperini, per esempio, ma pure Roma e Lazio non sono da sottovalutare. Entrambe con ottimi allenatori, tra l’altro».
C’è chi sostiene che siano troppe 20 squadre in A...
«Mah, non è questo il punto: 18 o 20 squadre.

Ci sono da cambiare mentalità nel mondo del calcio, partendo dalla base. Dalla tecnica all’approccio. Ma ce la faremo. Come sempre».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Settembre 2022, 09:04

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