Delirio per Tevez al Boca, tra i tifosi
in festa c'è anche Maradona

Delirio per Tevez al Boca, tra i tifosi ​in festa c'è anche Maradona

di Marco Zorzo
MILANO - In alto i cuori. In 40.000 alla Bombonera hanno salutato il ritorno di Carlitos Tevez al Boca Juniors. Compreso il suo mentore, Diego Armando Maradona, festante dal suo palco personale.





Insomma, una festa annunciata? Beh, mica tanto: il rientro dell'Apache al club del suo cuore dopo 11 anni è stato macchiato dal furto del cibo donato dai tifosi, come richiesto dal numero 10 al posto del pagamento del biglietto. Alimenti che sarebbero andati a una mensa di “Fuerte Apache”, l'umile quartiere dov'è nato l'attaccante e che si trova alla periferia di Buenos Aires.



Carlitos è la felicità fatta persona. Bacia il campo, saluta il suo popolo, ringrazia Diego Maradona per lo striscione che gli ha dedicato. E ha un pensiero dolce ancora per la Juve e la serie A: «In Italia negli ultimi due anni sono cresciuto moltissimo, non solo come giocatore, ma anche come punto di riferimento nello spogliatoio. Torno nel momento migliore della mia carriera: davvero mi sento così. Meno male che non sono tornato a 26 o 27 anni, perché ero grasso e non al massimo, lo sanno tutti... Se prometto di battere il River? Beh, non si può promettere, tanto vinciamo sempre... Questo è uno dei giorni più felici della mia vita. Sono di nuovo a casa. Vengo alla Bombonera da quando avevo 13 anni. Il mondo Boca mi ha divorato da quando avevo 20 anni, prima era tutto più difficile. A 31 anni non è lo stesso che a venti, e io venivo dal niente».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Luglio 2015, 10:20

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