Superlega, tutta la politica si ribella. Meloni: «Non si distrugge merito sportivo in nome dei profitti»

Superlega, tutta la politica si ribella. Meloni: «Non si distrugge merito sportivo in nome dei profitti»

Tutti i politici italiani e Europei si schiarano contro la nascente Eurolega, la nuova competizione europea voleta da 12 grande club continentali. Tra i commenti più duri quello di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. «La nuova ‘Super League’ è la deriva da tempo avviata alle nostre società applicata al mondo del calcio: scavalcare la rappresentanza dal basso e imporre dall’alto l’istituzione di una oligarchia. Che non esista più il calcio di una volta purtroppo è evidente, così come il business che gira intorno a questa disciplina ma almeno finora il merito sportivo era un punto di partenza, non un dettaglio. E non si distrugge il merito in nome dei profitti».

Dello stesso tenore la presa di posizione di David Sassoli presidente del Parlamento Europeo su twitter: «Dobbiamo difendere il modello di sport europeo. Sono contrario al calcio che diventa appannaggio di pochi ricchi, lo sport deve essere per tutti. #SuperLeague». 

Sulla questione torna anche il segretario del Pd Enrico Letta, che già domenica aveva bocciato il nuovo progetto: «Siamo stati presi tutti alla sprovvista da quanto accaduto e dai messaggi usciti. Ci siamo rimasti male tutti, perché tutti affezionati al calcio. Vedere questa rivoluzione nei suoi lati negativi, a me ha lasciato molto impressionato. Credo fortemente che in questo periodo di pandemia, che ci ha costretti in casa, il calcio è stato un momento importante per avere qualche momento di svago. Al momento di uscita dalla pandemia bisogna farlo tutti insieme. Solidarietà e cooperazione sono la chiave con cui guardare al futuro, dopo questo terribile periodo, e vale anche per il calcio».

«Contrasto l'idea in tutti i modi prosegue Letta - penso che dobbiamo fare un grande lavoro per spiegare perché è negativa: un danno per il nostro sistema. Da qualunque punto di vista lo si guarda, l'esito è negativo. Ho un ultimo dubbio o speranza: che sia una mossa fatta per negoziare con gli organi del Uefa che si riuniranno in questi giorni. Tuttavia, credo che la strada in cui ci si sta infilando implicherà delle perdite per tutti: sistema, squadre minori, appassionati, tutti coloro che vivono e gravitano attorno a questo mondo». «Il motivo per cui non funziona è che è basata sull'NBA, con un piccolo particolare: l'Nba si svolge in un unico Paese, gli Stati Uniti. Qui parliamo di molto altro.

La bellezza della Champions sono tutte queste avventure, appassionanti, di squadre che riescono a raggiungere incredibilmente le fasi finali della competizione, come la nostra Atalanta, l'Ajax. È questo il bello del calcio, non vedere l'ennesima sfida tra Manchester City e Tottenham o Real Madrid e Barcellona. Il bello del calcio è anche vedere Davide contro Golia. Tutte le istanze europee devono intervenire, compreso il Governo italiano, basti vedere quanto spazio occupa sui media. Questa vicenda può impoverire il nostro Paese», conclude il segretario del Pd.

Sulla stessa linea Virginia Raggi: «Sono contraria al piano di creare una SuperLeague che comporterebbe la creazione di una elite calcistica e che limiterebbe la partecipazione di club come la Lazio, la Roma, il Napoli e  tante altre realtà sportive nel centro e sud Italia».

Così la sindaca di Roma, al telefono con l'ANSA, commenta il progetto portato avanti da 12 grandi club europei di calcio. «È importante salvaguardare i valori dell'inclusione che il
calcio da sempre promuove. Inoltre non è corretto che poche società monopolizzino l'intera scena calcistica - prosegue Virginia Raggi -, penalizzando così l'impegno economico che le
altre società compiono attraverso investimenti che devono essere tutelati e valorizzati. Vanno garantiti anche gli interessi di chi sta investendo nei nostri territori »


Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Aprile 2021, 14:49

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