Spalletti e l'addio alla Roma: "Non meritavo quei fischi". Pronto Di Francesco

Spalletti e l'addio alla Roma: "Non meritavo quei fischi". Pronto Di Francesco

di Francesco Balzani
«Non escludo il ritorno». Cita l'epitaffio voluto da Franco Califano (che guarda caso era tifoso interista) per chiudere la sua prima conferenza stampa da ex allenatore della Roma. Una promessa improbabile quella di Spalletti visto come è finita la sua seconda avventura in giallorosso e nonostante le carezze di Monchi («Questa sarà sempre casa tua»). Quando alle 13,10 Luciano si presenta davanti ai giornalisti, in giacca e camicia, ha già abbandonato la Roma come specifica un comunicato del club.

Per la seconda volta, perché anche nel 2009 fu lui ad alzare i tacchi. Stavolta Spalletti ha deciso di non rinnovare il contratto in scadenza e già oggi dovrebbe essere annunciato dall'Inter. Prima però il tecnico si è voluto liberare di un peso: «Vado via perché non sono riuscito a compattare questo ambiente in cui qualcuno ha remato contro. E i fischi di domenica ne sono la prova, li ho avevo già sentiti nei giorni precedenti. Non me li merito, potete dirmi che sono schifoso e maledetto, ma ho sempre lavorato per la Roma e sono una persona perbene. Con Totti andrò a cena, ci siamo sempre rispettati. Anzi, da adesso saremo amicissimi». Anche questa promessa appare improbabile.

Il nome Totti è ricorso spesso: Se il problema ero io, spero che Francesco continui e così non sarò io quello che lo ha fatto smettere. Perché non sono stato io, ha smesso da solo, perché l'età gli impediva di continuare. Anzi io l'ho fatto giocare un anno in più per come l'ho gestito. E' stato forte anche dentro l'esaltazione, si è preso le responsabilità, però appiattisce gli altri». 

Il bilancio per Spalletti resta positivo: «Lascio una Roma forte che si è comportata quasi totalmente da collettivo. Forse ho fatto degli errori quando siamo usciti dalle coppe, non sono riuscito a creare il muro giusto». Ci proverà all'Inter, con Sabatini.

A Roma Spalletti lascia il record di 87 punti, una qualificazione in Champions e un lungo digiuno. Un trofeo manca dal 2008. «Bisogna stare attenti, sono passati anni e c'è il rischio che ne passino altri, serve parlare tanto alla gente». Infine l'assist a Di Francesco: «Ha grandi qualità umane e conosce l'ambiente, come Montella». 

DI FRANCESCO PRONTO A SUBENTRARE Da Spalletti a Di Francesco. A Trigoria si preparano a un altro ritorno, quello del giocatore che nel 2001 vinse insieme a Totti lo scudetto e che viene ricordato «per aver dato un polmone alla Roma». Eusebio, detto Turbo, a 47 anni torna a casa da allenatore, anzi c'è già tornato visto che ieri è stato beccato all'Eur e visto che in serata ha avuto modo di parlare con Monchi e Pallotta. «Sono qui per motivi personali», ha detto Di Francesco ai tifosi. Ma nessuno gli ha creduto. «Ci siamo per il nuovo allenatore - ha ammesso Monchi a Roma Tv -. Avrà le idee chiare, sarà dedito al lavoro, un vincente e saprà abbracciare la filosofia della società». L'accordo è stato trovato 15 giorni fa: biennale da 1,5 milioni più bonus. Si aspettava solo l'addio di Spalletti e la certezza di non poter arrivare a Sarri, Montella e Emery. Dopo 5 anni quindi lo zemaniano Di Francesco lascia il Sassuolo dei sogni, dove ha ottenuto la storica promozione in A e la qualificazione in Europa. Con lui parte dello staff tecnico neroverde: il vice Tomei, il preparatore dei portieri Lorieri (in giallorosso tra il 1993 e il 1995) e il collaboratore Romano. Oltre a Lorenzo Pellegrini per il quale la Roma dovrà versare 10 milioni al Sassuolo. A proposito: la clausola rescissoria da 3 milioni per Di Francesco verrà assorbita dai prestiti di Ricci e Marchizza. L'annuncio del 6° allenatore in 7 anni arriverà entro sabato. Un altro ritorno è quello dell'ex portiere De Sanctis che dovrebbe prendere il posto di Zubiria come team manager. Di Francesco potrà contare su De Rossi per il quale la Roma ha trovato l'accordo definitivo: biennale a 4 milioni. E su Florenzi che ieri, durante la cerimonia dei premi Ussi (tra i premiati anche Lengua de Il Messaggero) ha dichiarato: «Il bilancio di questa stagione è positivo. Aspettiamo il nuovo allenatore sperando che sappia dare entusiasmo». Entusiasmo dovrà arrivare anche dal mercato. Monchi è al lavoro: dopo aver visto sfumare Kessie e Schick, si sta concentrando su Klaassen dell'Ajax, Vrsaljko del Sassuolo e Lindelof del Benfica. Piacciono anche Fofana e Jankto dell'Udinese. 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Maggio 2017, 09:28

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