Southampton-Inter, Vecchi: “Mi affido ai giocatori”. Per la panchina favoriti Pioli e Hiddink

Southampton-Inter, Vecchi: “Mi affido ai giocatori”. Per la panchina favoriti Pioli e Hiddink

di Alessio Agnelli
«I giocatori dell’Inter li conoscono tutti, sono di livello internazionale. Con il Southampton, mi affiderò un po’ a loro, onestamente». Stefano Vecchi proverà a metterci anche del suo, magari «cercando di dare un po’ più di sicurezza e tranquillità o di mettere in chiaro due o tre situazioni e qualche concetto». Ma, a 24 ore dalla nomina di tecnico ad interim dell’Inter, è questo il primo pensiero del 45enne di Bergamo: richiamare tutti all’ordine e alle proprie responsabilità «perché la partita con gli inglesi può determinare tanto in Europa League - ha proseguito dal St Mary’s Stadium di Southampton - e faremo affidamento su giocatori forti, che devono trovare la capacità di uscire da questa situazione più complicata».

Questa sera (calcio d’inizio ore 21.05) Icardi e compagni dovranno, infatti, cercare il bis (dopo l’1-0 del 20 ottobre) contro i Saints, per risollevarsi in classifica e incrementare le chance di qualificazione agli ottavi. Ma il precario Vecchi sembra aver tutto sotto controllo. «Di essere un traghettatore o meno non è che mi importi molto, ringrazio Suning, il presidente Thohir e il direttore (Ausilio ndr) per questa opportunità - ha sottolineato il tecnico nerazzurro -. Ma la partita più importante è la prossima, inutile guardare troppo in là. Spesso si dice che c’è bisogno di tempo, si guarda sempre al futuro ma noi dobbiamo guardare al presente. Quella di domani può essere una gara decisiva. Se la forza del Southampton ci costringerà a difenderci, ci difenderemo con i denti. Ma io amo giocarle le partite e cercheremo di fare la nostra gara, anche perché non è detto che col pareggio si passi». Da parte di Vecchi un pensiero anche per De Boer, con cui «ho avuto un ottimo rapporto. Mi dispiace davvero per lui: per tutta la passione e l’impegno che c’ha messo».

E sulla stessa lunghezza d’onda anche Andrea Ranocchia. «Ora gli alibi sono finiti per tutti, dal primo all’ultimo - ha chiosato l’ex capitano - e si dovrà vedere la reazione della squadra. I problemi di comunicazione con de Boer non credo siano stati troppo importanti. Ora conta la qualificazione, ci giochiamo un obiettivo, dobbiamo pensare solo al Southampton e a prepararci nel modo migliore». Al Saint Mary’s Stadium sarà 4-4-1-1 per l’Inter di Vecchi, con Handanovic tra i pali e D’Ambrosio, Miranda, Ranocchia e Nagatomo a protezione dello sloveno. In mediana Candreva e Perisic sugli esterni, Medel e Felipe Melo (provato ieri in partitella in mezzo), con Banega sulla trequarti a supporto di Mauro Icardi.

LEONARDO DICE NO, HIDDINK SFIDA PIOLI - Panchina vacante: Suning arriva domani per sbrogliare la matassa. Dipendesse dall’anima italiana dell’Inter, non ci sarebbero dubbi sul nome del nuovo tecnico, il decimo (Vecchi compreso) dell’era post Triplete: al secolo Stefano Pioli da Parma, il prescelto da Zanetti, Ausilio & Gardini, già avanti con i discorsi sull’ingaggio (si vocifera di un contratto fino a giugno 2018 a 1,3 milioni, più bonus e clausola d’esonero legata ai risultati). Ma l’ultima parola spetterà a Steven Zhang e a Ren Jun, attesi domani a Milano per dirimere la questione e per i primi casting-Suning con gli allenatori in lista. I rappresentanti del colosso di Nanchino si incontreranno, infatti, con l’ex tecnico della Lazio, per un primo faccia a faccia. Ma non sarà l’unico nome al vaglio. Nel lotto degli allenatori stranieri, tra i portoghesi Villas Boas e Vitor Pereira, lo spagnolo ex Villarreal Marcelino (previsto un incontro con lui) e l’argentino Tata Martino, spicca, infatti, Guus Hiddink, il candidato forte di Kia Joorabchian e molto apprezzato anche dai vertici di Suning. Unica controindicazione, la durata del contratto richiesto dall’olandese per legarsi all’Inter: di almeno due anni e senza clausole d’esonero. Con i cinesi più propensi invece ad un matrimonio a breve scadenza (fino a giugno), con vista su… Simeone. Autoescluso Leonardo «ma semplicemente perché non penso di essere in questa lista, né il profilo ideale per la panchina dell’Inter in questo momento - ha sottolineato a Sky Sport l’ex nerazzurro -. Serve uno che dia stabilità alla squadra, io sono un allenatore con idee manageriali o un manager con idee tecniche. Mi sembra che l’Inter stia cercando qualcosa di diverso, anche per i nomi che si stanno facendo».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Novembre 2016, 08:58

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