Entro giovedì si decide il calcio made in Italy

Entro giovedì si decide il calcio made in Italy

di Francesco Balzani
E' la settimana della verità, quella inderogabile. Inizia oggi un mini calendario che dovrebbe portare giovedì al via libera ufficiale per la ripartenza della serie A (oltre che di B e C) dopo tante settimane di polemiche, rinvii e paure. Si inizia stamattina dopo l’invio di ieri (in anticipo di 24 ore) del nuovo protocollo contenente le "linee guida per la ripresa del campionato". La Lega di serie A ha già girato la parte di sua competenza alla Federcalcio rispettando la tempistica prevista. Tante le misure di sicurezza: dalle trasferte con due pullman al massimo di 300 persone nell'impianto con un margine di variabilità a seconda della grandezza della struttura e con un protocollo sanitario per scongiurare il contagio da Covid passando per il divieto di qualsiasi protesta in campo a distanza ravvicinata dall’arbitro.  Non ci sarà più il tradizionale ingresso collettivo delle squadre che entreranno in tempi diversi, niente catering, conferenza stampa con raccolta delle domande via whatsapp.
Insomma. una piccola rivoluzione che ha convinto il Governo dal quale è arrivata l’apertura a evitare il blocco dell’intera squadra per 14 giorni in caso di un singolo contagio. Domani, invece, sarà il turno del Consiglio di Lega dove non c’è ancora un fronte compatto. Da una parte Lazio, Roma, Juve, Milan e Napoli sono per la ripresa mentre Inter, Genoa, Samp e Udinese non sembrano affatto convinte.  Il tutto si concluderà giovedì con l'incontro del ministro Spadafora con il mondo del calcio.
Quel giorno dovrebbe arrivare il via libera dopo l’ok dei vari Governi per gli altri campionati europei. Su tutti Germania, Spagna e Russia mentre in Inghilterra (ieri due nuovi casi) manca solo l’ufficialità. Così come in Italia. Tutto risolto? Non ancora. Ci sono dubbi, infatti, sulla data di ripartenza. La tabella di marcia della Lega di Serie A continua a prevedere la ripresa del campionato al 13 giugno con fine il 2 agosto e 4 turni infrasettimanali, sperando che la norma sulla sospensione di tutti gli eventi fino al 14 giugno possa essere rivista nel nuovo Dpcm.
Ma il rischio che si possa slittare almeno al 20 giugno c’è perché potrebbero esserci delle aperture differenziate (in particolare da e per la Lombardia) tra le Regioni in base al tasso di contagi. Infine è polemica sull’Uefa: una ricerca di Edge Health quantifica in 41 le vittime causate dallo svolgimento di Liverpool-Atletico dell’11 marzo. 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Maggio 2020, 08:43

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