Gli alibi non mancano: poco tempo per rifondare, tante assenze da sopportare e un po’ di sfortuna. Eppure Pirlo sta perdendo un po’ di quel consenso bianconero che si sognava di avere Sarri. A proposito, quest’ultimo ha ormai definito la rescissione del suo contratto con la Juve: il Comandante sogna di sedersi presto su un’altra panchina, magari quella della Fiorentina.
Tornando a Pirlo, c’è chi ricorda che Allegri fu protagonista di un avvio addirittura peggiore quando arrivò nel 2015-16: la Juve scivolò addirittura a -11 dalla vetta, ma poi vinse lo scudetto. Ma il grosso dei tifosi, a vedere quell’enorme bar sport che sono i social, iniziano a esternare una certa preoccupazione. La fiducia nella nuova svolta tecnica vacilla, dopo i tentennamenti in campionato e il sonoro ko contro il Barcellona. C’è chi vorrebbe un tecnico più esperto. Chi preferirebbe avere Pirlo a centrocampo e non in panchina. E chi lancia l’hashtag #PirloOut, confermando che la pazienza nel calcio è cosa sempre più rara.
Urge una svolta, domenica a Cesena contro lo Spezia. Urgono tre punti, dopo tre pareggi consecutivi. E va ritrovato quel giocatore ormai disperso da troppo tempo che risponde al nome di Bernardeschi. Lui è in crisi nera, tecnica e psicologica, ma ciò non toglie che gli attacchi che riceve sui social siano a dir poco incivili.
Sotto con lo Spezia, dunque. La Juve potrà contare su Chiellini, ieri tornato a pieno regime in gruppo, mentre si avvicinano anche i rientri di Alex Sandro e De Ligt.
Resta l’incognita Cristiano Ronaldo, oggetto degli sfottò del Barcellona: «Lieti che la Juve abbia potuto ammirare nel suo stadio il GOAT» (acronimo di Greatest of All Time, ovvero il migliore di tutti i tempi), ha twittato il club blaugrana facendo riferimento a Messi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Ottobre 2020, 07:00
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