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Lo scudetto non sembra più in discussione, ma per sognare in Europa serve di più. Sarri aveva intuito che al Mapei ci sarebbe stato da soffrire, ma così è troppo. L’uno due micidiale Danilo - Higuain ha illuso, la Juve inizia a sbandare insieme ai suoi difensori centrali, Chiellini (titolare a sorpresa) e de Ligt. Il capitano torna titolare dopo 5 mesi ma va in affanno ed è costretto ad abbandonare il campo all’intervallo, per noie fisiche. De Ligt accusa il solito problema alla spalla destra - e a questo punto si valuterò l’operazione chirurgica magari a fine stagione - e l’incertezza delle due colonne bianconere contagia i compagni. La Juve va in difficoltà mentre il Sassuolo alza il ritmo, sfiora il gol - ma Szczesny si supera - e alla fine passa con un’azione insistita Muldur, Caputo Djuricic, palla all’incrocio e partita riaperta.
De Zerbi capisce che è il momento di insistere mentre la Juve va in bambola, l’unico a reagire è Szczesny.
Esce Chiellini all’intervallo per Bonucci, ma la musica non cambia, anzi il Sassuolo trova il 2-2 su punizione dal limite deliziosa di Berardi (primo gol alla Juve in carriera), che ci prende gusto e regala a Caputo l’assist per il 3-2. Il Sassuolo la ribalta in 3 minuti, con merito, mettendo la Juve in difficoltà da ogni punto di vista, ma gli ingressi di Dybala e Rabiot danno la scossa ai compagni e l’inerzia della partita cambia nuovamente: la Juve torna a fare paura e agguanta il 3-3 finale con Alex Sandro di testa, sigillato da un altro paio di parate straordinarie di Szczesny, migliore in campo. Un passo avanti verso lo scudetto, ma altri tre gol subiti che pesano.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Luglio 2020, 00:52
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