Simeone illude il Cagliari, Bourabia regala il giusto pari al Sassuolo

Simeone illude il Cagliari, Bourabia regala il giusto pari al Sassuolo
Sassuolo-Cagliari va più o meno come si pensava, con la grande vitalità dei sardi e la disattenzione neroverde sul vantaggio di Giovanni Simeone.

Fra Eusebio Di Francesco e Zenga esistono pianeti di differenza, come gioco, intensità, continuità, prospettive. Non è matematico che i rossoblù arrivino in Europa, di certo hanno il tecnico dell’unica semifinale di Champions league italiana nel post triplete Inter. Questo Cagliari è più brioso, rispetto alla versione Maran, a lungo al terzo posto, un anno fa. Nandez è super team, piaceva anche con Zenga, L’uno e a uno è la classica occasione persa al Mapei dal Sassuolo, accadde per anni con Difra, si ripete Dez. Ha costruito tanto, non solo con Caputo, conclude molto, concretizza solo con la punizione di Bourabia, procurata da Defrel, a tre minuti dalla fine.

De Zerbi ha quella faccia un po’ così, allo scadere, vuole far dimenticare Di Francesco e i paragoni, Eusebio ha cambiato la storia delle ceramiche, portandole in Europa, Dez ha illuso. Sono maestri del gioco, dell’offesa, meno della difesa.

Il vantaggio sardo su palla recuperata da Zappa e contropiede a testa alta di Nandez, cross da sinistra di Joao Pedro e Ferrari in ritardo. Sembra finita, il Sassuolo insiste palla a terra, cerca l’acqua come un rabdomante, ovvero il gol, con quelle accelerazioni e gli scambi disorientanti. Eusebio è felice, il presidente Giulini sa di avere uno dei migliori tecnici d’Italia, l’atmosfera sabato nel ritiro del Best Western era rilassata. Eusebio è magro, si allena, allena.

In tribuna il migliaio di ospiti del Sassuolo, belle signore, imprenditori, familiari e amici di sponsor. Lo sport è passerella, soprattutto nel primo stadio privato. Il centro sportivo Mapei era blindato anche sabato notte, illuminato, nessun tifoso va mai al ritiro di Corlo di Formigine, le sedute sono a porte chiuse. Consigli non è riuscito a tenere chiusa la propria porta, però non è andato in un grande club.

Contro la Roma, il Sassuolo segnava a ogni pallone toccato, piace ma avrebbe magari bisogno anche di un centravanti di stazza, non solo delle mezzeali avviluppanti. Faragò e compagni quest’anno saranno più continui, inseguono l’Atalanta dei sogni, nei sogni c’è l’Europa league, il Sassuolo si è arreso dopo avere festeggiato il centenario, il Cagliari con la flessione di Zenga. In tribuna c’era Roberto Mancini, vestito come l’ad del Sassuolo e di Mastergroup (volley femminile, basket) Giovanni Carnevali. A covid finito, ripartirà quel marketing seducente nello sport. Per ora, seduce il gioco, di tanti. Di sicuro, il Cagliari disputerà il suo 42° campionato di serie A, era finito anche in serie C1, un terzo di secolo fa, adesso insegue l’Europa assaporata con il reggiano Bruno Giorgi, semifinalista contro l’Inter di Trapattoni. Il Sassuolo è all’8^ stagione di serie A, Veronica e Marco Squinzi si entusiasmano e commuovono, ripensando ai genitori. Mancano giusto gli ultras, una tifoseria da grande, ma non ci sarebbe neanche allo stadio Ricci.



LEGGI LA CRONACA
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 20 Settembre 2020, 20:59

© RIPRODUZIONE RISERVATA