Lazio, Sarri: «Poco umili, me la vedrò con i giocatori. Pronto a fare un passo indietro»

Sarri: «Poco umili, me la vedrò con i giocatori. Pronto a fare un passo indietro»

di Valerio Marcangeli

Pesa tanto il crollo contro il Midtjylland. Il 5-1 della MCH Arena complica tutti i piani della Lazio per il girone F di Europa League, ma soprattutto manda su tutte le furie Sarri: «Quella di stasera è stata la stessa Lazio che si è vista l'anno scorso a Verona o a Bologna. La Lazio che ogni tanto non si presenta in campo e viene fuori questa partita. In Europa una prestazione così fa più male perché pensavamo che stavamo lavorando nella maniera giusta». Ecco cosa è mancato nella serata di Herning per il tecnico: «Non abbiamo avuto umiltà. Pensavamo che fosse una partita che potevamo mettere a posto in qualsiasi momento e quando entri con questa mentalità con le squadre europee non ne tiri fuori le gambe».

Lo sfogo: «Da solo non posso farcela»

Il Comandante dice la sua pure sulle responsabilità: «Qui dico che è la mia. Poi però me la vedo io con i giocatori. Vorrò una spiegazione perché è da tre giorni che diciamo di arrivare qui umili e invece abbiamo avuto un livello di presunzione immenso.

Nei primi 25 minuti avevamo il pallino del gioco e stavamo fermi, a basso ritmo come una squadra che sta gestendo un 4-0 a favore». Sull'influenza dei cambi: «I sedici calciatori che sono andati in campo li ho visti più o meno sullo stesso livello mentale». Un livello basso secondo Sarri che al momento è focalizzato sulla ripartenza: «Cercheremo di metterci una pezza, ma non si può neanche andare avanti pensando che ogni cinque o sei partite ci sia da mettere una pezza. Si deve crescere e l'ho detto anche a loro. Da solo non posso farcela. Deve essere uno scatto interiore che hanno individualmente e di gruppo senno quello che io dico sono parole al vento», ma anche su qualcosa che non torna nello spogliatoio: «Se il problema sono io devo fare un passo indietro, se è di un giocatore deve andare via. Questo è uno spogliatoio in cui non ci sono criticità, però questi cali, che si possono chiamare emotivi, ci sono. La mia paura è che ci sia qualche fattore scatenante che non siamo mai riusciti a individuare e a domare. Non ci sono questo tipo di rapporti che pensi possano riuscire a venire fuori queste cose. L'ambiente bello da vivere, ma poi ci sono anche da giocare le partite». E ancora: «È estremamente difficile dire come si possa risvolvere questa situazione». Non proprio l'epilogo previsto nella serata di Herning.


Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Settembre 2022, 09:53

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