Napoli e difesa, la nuova filosofia di Sarri:
"Dovete guardare la palla, non l'avversario"

Napoli e difesa, la nuova filosofia di Sarri: ​"Dovete guardare la palla, non l'avversario"

di ​Roberto Ventre
Un’ora e più dedicata alla fase difensiva e alla filosofia di Sarri: il riferimento non è l’uomo ma la palla. Un lavoro specifico come a Dimaro, anzi ancora di più ieri a Castelvolturno. Il nuovo tecnico del Napoli dedica moltissimo spazio alle esercitazioni della linea a quattro: una chiacchierata con Albiol, indicazioni continue allo spagnolo, il leader del reparto, la cui assenza si è avvertita moltissimo nell’amichevole di Nizza.



Già, perchè i problemi anche quest’anno sono soprattutto lì, in difesa. Contro il Feralpi Salò il primo campananello di allarme, nel test di domenica sera in Francia la sgradita conferma. Errori dei singoli e di reparto, leggerezze del portiere Gabriel, della coppia di centrali Koulibaly-Henrique, degli esterni Maggio e Ghoulam. E allora Sarri si è messo lì a far ripetere mille volte le esercitazioni, proprio come nei 19 giorni di ritiro in Trentino: prove, verifiche, situazioni ripetute all’infinito.



Sarri spiega: Albiol, Henrique e più defilato Ghoulam ascoltano le direttive. Una delle immagini dall’allenamento di ieri mattina è eloquente: il tecnico azzurro attende passi avanti soprattutto dalla difesa nel test di domani sera contro il Porto. Sale il livello tecnico dell’avversaria e aumentano ancora di più le difficoltà della linea a quattro che dovrà ovviamente avvalersi del contributo essenziale dei centrocampisti per reggere l’urto. Prove tecniche di campionato, in attesa di altri rinforzi in difesa Sarri lavora sugli azzurri plasmati in Trentino più Chiriches e Hysaj, i due neoacquisti del reparto arretrato che hanno esordito nel secondo tempo a Nizza. La difesa che dovrà cambiare rapidamente modo di ragionare soprattutto sulle situazioni da fermo, adesso il riferimento non è più l’uomo, come l’anno scorso con Benitez e in precedenza con Mazzarri, ma la palla.



A Empoli il leader difensivo era Rugani, il difensore ora alla Juventus, dettava i movimenti del reparto del nuovo tecnico azzurro e in questi giorni di vigilia di Supercoppa ha spiegato «che con Sarri era il pallone a determinare i movimenti della linea difensiva, mentre con Allegri si lavora molto di più sull’uomo». Un modo diverso di difendere del reparto difensivo: guardando il pallone e non l’uomo si deve accorciare il più possibile sulla giocata avversaria e puntare molto sull’anticipo. Quando tutto funziona in modo sincronizzato il pallone agli attaccanti spesso non arriva proprio, ma quando salta un meccanismo si rischiano delle vere e proprie voragini come è successo a Nizza in occasione dei primi due gol dei francesi con l’eccessiva libertà concessa ai tiratori avversari.



L’arrivo di Hysaj potrà essere fondamentale per l’apprendimento dei movimenti, il terzino punto di forza dell’Empoli può giocare a destra e sinistra e conosce già a memoria le idee di Sarri. Fondamentale l’apporto di Valdifiori, playmaker davanti alla difesa, quello che garantisce copertura alla linea a quattro ed è l’interprete perfetto del 4-3-1-2 del tecnico non solo per la manovra offensiva ma soprattutto per la copertura in fase di non possesso. Tutti a lezione del nuovo tecnico, lavoro specifico di tutti i difensori, un’esercitazione dedicata a tutto il reparto e alla quale ha partecipato anche Strinic, rientrato in gruppo dopo l’infortunio muscolare. L’obiettivo è correggere velocemente gli errori: Sarri è stato chiaro fin dal primo giorno, bisognerà innanzitutto migliorare i numeri difensivi disastrosi della scorsa stagione.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Agosto 2015, 09:27