Roma-Verona 2-2, le pagelle: Volpato, scuderia Totti, è una garanzia. Oliveira imbarazzante

Roma-Verona 2-2, le pagelle: Volpato, scuderia Totti, è una garanzia. Oliveira imbarazzante

di Francesco Balzani

Roma-Verona finisce 2-2 all'Olimpico, le pagelle del match

Rui Patricio 5,5: Quattro minuti e già capitola con qualche colpa vista la deviazione non perfetta sul tiro di Faraoni. Poi pure lui ci mette il carico con rimesse dal fondo degne del peggior Sterchele e il mancato dialogo col reparto difensivo. Senza protezione sul raddoppio di Tameze.

Karsdorp 4,5: L’olandese regala all’Olimpico un’altra prova imbarazzante a livello difensivo come testimonia la copertura sull’ex Caprari in occasione del secondo gol veronese. Nella ripresa si svincola dai compiti difensivi e prova a far male.

Smalling 5,5: Barak non è Obama ma lui gli stende comunque il tappeto rosso in area di rigore pur sapendo che è uno che gioca sulla posizione. E’ solo il primo regalo che l’inglese riserva a un Verona che presenta Simeone unica punta. Il Cholito non ne approfitta. Ripresa con maggiore vigore, come tutti.

Kumbulla 5,5: Quando è andato via da Verona probabilmente immaginava tutto un altro viaggio. Ma caro Marash le aspettative mortifere sono ricambiate. Per quanto cerchi di utilizzare fisico e coraggio vengono in luce sopratutto i limiti di posizione e tecnici. Cresce nella ripresa quando il Verona pensa più a non prenderle che a darle.

Maitland-Niles 4: Qualcuno ha osato dire che il mercato della Roma era stato buono anche grazie all’arrivo di questo Reynolds all’inglese. Un ibrido tra un terzino scarso e un esterno alto scarso. In poche parole: un giocatore scarso con l’aggravante di venire da un campionato totalmente diverso dal nostro. Probabilmente il peggior profilo prendibile su un mercato invernale. (78’ Bove 7,5: Edoardo re dell’Olimpico. Lo studente modello entra e dà una lezione a tutti con un gol fantastico dopo una serie di recuperi palla maestosi)

Cristante 5,5: Il party anni 80 lo ha riportato indietro nel tempo anche a livello di velocità in campo nel primo tempo. In ritardo su tutte le incursioni veronesi. Negli spogliatoi togli i costumi di carnevale in salsa revival e torna a sudare in campo strappando palloni interessanti in un finale concitato.

Oliveira 4: Addormentatore di palloni, anche quando non serve. Anche quando un giocatore di vera personalità farebbe altro. Dalle sue parti Tameze ha da seminare e raccogliere in quantità industriale. Si becca pure un giallo sciocco con tanto di ramanzina di Caprari. Sembra quasi cercare il rosso. Di vergogna. (1’st Veretout 6: almeno prova a beccare la porta, cogliendo però l’esterno della rete.

Porta un po’ di verve)

Pellegrini 4,5: Dopo sette minuti prova il tiro centrale che non spaventerebbe nemmeno uno spaventapasseri. Poi sfoglia alla rovescia il manuale del perfetto capitano proprio sotto gli occhi di Totti e De Rossi: non incide, non sprona, non determina. Prova due no look, appunto no. Poi trova un bel pallone per Abraham che non raccoglie l’invito. Invoca un rigore ma era meglio restare in piedi. Per fortuna ci sono i giovani…

Vina 4: Appariscente, e non nel senso positivo del termine. Si prende qualche timidissimo applauso per qualche break ma sbaglia sempre l’ultima scelta e fatica a mettere sulla tavola anche un bicchiere. Di terzini così in Italia ce ne sono a decine, anche a costo ridotto. (1’st Zalewski 6,5: costretto a fare il Vina dopo mesi di naftalina. Riesce a fare meglio, molto meglio)

Afena-Gyan 4: Parte con l’acceleratore tiratissimo, ma il calcio non è una gara di macchine. Anticipato costantemente da Gunter e Ceccherini fatica a trovare un senso e con l’ossessione di voler stupire finisce per far storcere la bocca pure a chi ai giovani darebbe mille chance. Si ritrova in un qualcosa (ancora) più grande di lui e commette errori che possono essere perdonati solo nei settori giovanili. (62’ Volpato 7,5: scuderia Totti, una garanzia. Segna il gol della bandiera a 3 minuti dal suo ingresso e regala speranza con fronte alta e sicurezza da ammirare. Prendano esempio i compagnucci più grandi)

Abraham 5: Se continua così anziché aspettare una improbabile recompra si attacca al telefono per prenotare il primo aereo di ritorno per Londra, va bene pure una fermata Milwall. Non ha palloni giocabili, non capisce come e dove può dare una mano a una squadra senza arte né parte. Fin qui aveva provato a tenere in piedi la baracca. Oggi è impossibile. Nella ripresa ci riprova lo stesso con giochi di sponda poco comprensibili.

Mourinho 5,5: Beata gioventù, anzi benedetta per Mou che forse da oggi cercherà maggior aiuto da giocatori che non contano i giorni dall’adeguamento di contratto. E’ un paradosso però avere sulla panchina l’allenatore più vincente della storia e vedere il gioco più brutto mai andato in onda all’Olimpico. Una squadra lunga, senza senso, senza idee, piena zeppa di nervosismo, tristezza e confusione. Nella ripresa entrano i giovani e la Roma cambia marcia. Rosso nel finale.


Ultimo aggiornamento: Sabato 19 Febbraio 2022, 22:24

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