Roma, Totti spezza i sogni scudetto: «Juve irraggiungibile»

Roma, Totti spezza i sogni scudetto: «Juve irraggiungibile»

di Romolo Buffoni
ROMA - È meglio una bella bugia o una brutta verità? Dilemma antico, soprattutto se in ballo ci sono i sentimenti. Totti ha scelto la seconda via, quella della sincerità spietata: «Bisogna essere realisti: la Juventus fa un campionato a parte, è inutile nasconderlo». Il Capitano (resta questo l’aggettivo qualificativo migliore in attesa di conoscere il suo preciso ruolo dirigenziale) ieri per la prima volta ha parlato sulla radio ufficiale della Roma, chissà quanto di sua spontanea volontà. C’era da fare il punto sul brutto avvio della squadra: «È un momento un po’ particolare perché nessuno si sarebbe aspettato questo inizio di stagione - ha ammesso - ma non si possono cercare già i colpevoli. Ci vuole equilibrio. Dopo tre partite non si può giudicare un’annata. Tutti inizialmente vogliono vincere, ma la realtà è che la Juve è fuori concorso. Noi cerchiamo di arrivare tra il 2° e il 4° posto, oltre a passare il turno in Champions. Noi ce la giochiamo con Milan, Inter, Napoli e Lazio. È un secondo campionato».

Rimettere già in fondo all’ultimo cassetto il sogno scudetto è di per sé dura, ma i tifosi sono caduti dalla sedia a sentir nominare una rivale in particolare: «Possibile che abbiamo lo stesso obiettivo stagionale della Lazio?». Difficile da accettare. Così come è complicato immaginare che la richiesta di abbandono anticipatissimo dei sogni di gloria, seppur fatta dall’uomo-bandiera giallorosso, sia riuscita a scaricare di responsabilità le spalle di Di Francesco, accusato di non essere all’altezza della situazione, e di Monchi che ha venduto tre pezzi da 90 quali Alisson, Nainggolan e Strootman. Nel ds i più critici vedono la volontà del presidente Pallotta di badare soltanto ai conti («Ma quale scudetto, ma quale coppa dei campioni, i vostri trofei: plusvalenze e cessioni!», lo striscione apparso in città dopo il ko col Milan).

Totti ha provato a metterci una pezza, riesumando dalla vecchia cassetta degli attrezzi “anti-crisi” il caro vecchio nemico comune ovvero “L’ambiente”: «Le chiacchiere da bar dei giornalisti, radio e tanti altri dobbiamo lasciarle fuori da Trigoria. La realtà dei fatti la sappiamo solo noi. Di Francesco è uno dei più forti allenatori italiani, ha grande carattere e non si fa influenzare da nessuno. Sa come uscire da questo tunnel e la squadra deve essere brava a seguire le sue idee. Dobbiamo rimanere vicini al mister. Monchi? Non sono qui a difenderlo: a fine anno si farà un bilancio del suo lavoro, ma dopo tre giornate non si può giudicare».
Chissà, forse era meglio una bella bugia.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Settembre 2018, 02:30

© RIPRODUZIONE RISERVATA