Roma, sprint per l'Europa: servono ancora 6 punti per arrivare sopra al Milan

Roma, sprint per l'Europa: servono ancora 6 punti per arrivare sopra al Milan

di Ugo Trani
Il traguardo è lì, in fondo al prossimo weekend. Mancano 3 tappe, ma la Roma sa, al momento, di doverne vincerne per forza 2. In sintesi: servono 6 punti per avere la certezza di chiudere il campionato davanti al Milan e di partecipare alla prossima Europa League senza passare dai preliminari. Disturbo da evitare: sono 3 match in più all’inizio di una nuova annata da preparare in fretta senza avere nemmeno il tempo di smaltire la fatica accumulata in questa imprevista full immersion estiva. Fonseca ha 1 punto in più di Pioli e, stasera contro la Fiorentina (ore 19,30), cerca di staccarlo, creando la distanza di sicurezza (+ 4): a parità di punti, festeggerebbero i rossoneri. È l’ultima partita all’Olimpico, per quanto possa contare il fattore campo con lo stadio deserto: la prossima settimana doppia trasferta in Piemonte, in casa del Torino e della Juventus, calendario fatto nell’estate scorsa su misura per l’Europeo poi slittato a giugno 2021.

EREDE STRANIERO PER PALLOTTA
Il percorso, dunque, resta complicato, soprattutto con la società in vendita. Pallotta sta scegliendo il suo erede. Oltre a Friedkin, sua l’unica offerta, sono almeno 4 i fondi interessati: da tempo si valutano quello del Kuwait su cui lavora il vicepresidente Baldissoni e quello sudamericano a cui si dedica il consulente Baldini. E sono entrati in scena pure uno asiatico e l’altro russo. Fonseca, però, non cerca alcun alibi: «Non so quante siano le partite facili e se il calendario del Milan è più semplice del nostro. Dobbiamo solo pensare a vincere contro una squadra che sta bene. Sarà una gara difficile». Si ferma, insomma, al primo step, cioè alla Fiorentina. La striscia positiva di Iachini è addirittura più lunga di quella del collega: 6 gare consecutive senza sconfitte, con 3 pareggi e 3 vittorie. La Roma, segnando 6 reti mercoledì contro la Spal, è a 5: 4 successi e il pari con l’Inter. Sono 13 i punti dei giallorossi contro i 12 dei viola che hanno la miglior difesa della serie A dopo il lockdown (9 reti subite, 4 su rigore). «Anche noi siamo in un buon momento sia tatticamente che fisicamente. Dobbiamo continuare a crescere e mantenere la stessa ambizione degli ultimi match». La svolta con la modifica dell’assetto, passando dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1. «E’ un nuovo sistema di gioco, possiamo ancora imparare tanto ma la squadra ha fiducia ed è motivata». L’obiettivo, del resto, è doppio. Non basta finire bene il campionato, bisogna pensare anche ad agosto e a questa edizione dell’Europa League: il 6 a Duisburg, l’ottavo in gara unica contro il Siviglia: «Queste ultime partite sono da sfruttare per arrivare bene alla sfida di coppa. Gli errori ne facciamo noi come gli altri. Non abbiamo moltissimo tempo per lavorare ma abbiamo i video per correggerci». A Ferrara, ad esempio, sono state concesse 9 chance agli avversari.

FORMULA COLLAUDATA
Confermato, quindi, il 3-4-2-1 con il rientro di qualche titolare risparmiato nel turno infrasettimanale: Veretout, Mkhitaryan e Dzeko. Zaniolo si prepara a tornare titolare: in allenamento, staffetta (da trequartista) con Pellegrini, pronto ad abbassarsi a centrocampo (con il Siviglia, mancherà lo squalficato Veretout). Fonseca avverte; «Nicolò è andato bene con la Spal ma non si era allenato prima dell’ultima gara. E’ fondamentale gestirlo bene dopo un infortunio così lungo». Ne approfitta per insistere su quanto accaduto dopo la partita con il Verona: «Questo per me non è un caso. Io parlo sempre onestamente e qui non c’è nessun problema. Cose così succedono in tutte le squadre: basta risolverle sul momento». Va oltre e chiarisce che Dzeko è concentrato sul presente. Sul futuro, invece, glissa. «Edin sta bene, non è scontento ed è molto motivato, cosa per me fondamentale».

Ultimo aggiornamento: Domenica 26 Luglio 2020, 07:30

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