Roma-Napoli, steward sospeso per un selfie con Osimhen. E il bomber del Napoli gli trova lavoro

Roma-Napoli, steward sospeso per un selfie con Osimhen. E il bomber del Napoli gli trova lavoro

di Francesco Balzani

Sospeso e col divieto di prestare servizio quando gioca la Roma. Il motivo? Ha salutato e si è scattato una foto col suo idolo. E' la storia assurda avvenuta domenica sera nel post partita di Roma-Napoli. Protagonisti Matteo Lo Cicero, giovane steward di 18 anni alla sua prima partita all’Olimpico, e Victor Osimhen, il fortissimo attaccante nigeriano che aveva appena risolto la gara.

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Matteo, tifoso degli azzurri di origini etiopi,  si trovava nell’area riservata alle famiglie con la pettorina gialla a fine turno quando ha avvicinato Oma Akatugba (giornalista e amico del calciatore) per chiedergli cosa stesse facendo in un luogo non accessibile. Il cronista ha spiegato che stava aspettando Osimhen.  Matteo non ci credeva, ha sgranato gli occhi perché Victor è un suo grande idolo e ha colto l’occasione per chiedergli di poterlo conoscere e scattare una foto insieme dopo aver atteso che lo stesso Osimhen finisse di parlare con Tammy Abraham.

Osimhen ha chiesto da dove veniva il ragazzo e se si era divertito allo stadio. Poi è arrivata una responsabile che ha ordinato a Matteo di consegnare la pettorina e il badge. Aveva parlato con un giocatore e di conseguenza non poteva più prestare servizio. E non lo farà più quando la Roma giocherà all’Olimpico. "Ma che fai, che succede? Lui è mio amico", ha provato a difenderlo Osimhen.

Inutilmente. Poco dopo l'attaccante ha chiesto il numero al ragazzo promettendogli di trovargli un lavoro e stavolta ha sgranato lui gli occhi quando ha scoperto quanto guadagnava poco. La società di servizi per cui lavora Matteo potrà chiamarlo ancora quando gioca la Lazio, ma al momento è lo stesso ragazzo a sperare di cambiare lavoro.

LE PAROLE DI MATTEO - "Era il mio primo giorno di lavoro visto che ho finito gli studi da poco, ero stato dentro lo stadio senza mai dare segno di felicità per la vittoria del Napoli. Poi ho visto Osimhen, io lo adoro. Mi tremavano le mani. Quando si è avvicinato e mi ha chiesto chi ero non ci credevo. Siamo stati insieme due minuti, giusto il tempo di fargli vedere la mia torta di 18 anni con la sua foto. Prima di salutarlo gli ho chiesto di farci un selfie, l’ho inviato subito ai miei genitori. Loro sanno quanto tenevo ad incontrare Victor. Dopo un po’, però, è arrivata una responsabile della Roma che mi ha chiesto di darle il fratino da steward e che non avrei potuto stare con un calciatore sul mio posto di lavoro. Nessuno me lo aveva detto. Osimhen ha provato a difendermi, poi ha dato di matto sapendo quanti mi pagavano all'ora. Mi ha promesso che si occuperà di me. E' una persona d'oro, e ringrazio anche il giornalista Oma".  Un altro gesto da campione dell'attaccante. In questi mesi Osimhen aveva tolto dalla strada una ragazza nigeriana che, senza una gamba, vendeva acqua ai semafori. Poi comprato una macchina per cucire, di quelle antiche, ad un sarto che non aveva i soldi per prenderne una nuova ed aveva necessità di lavorare.   


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Ottobre 2022, 17:53

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