Francesco Balzani
La Roma è ancora lì, dove l'avevamo lasciata con Fonseca lo scorso 23 maggio: settima in classifica, con vuoti tecnici e l'incapacità di battere le big, un allenatore in confusione, dirigenti che vanno e vengono e la frustrazione di una piazza innamorata ma stanca di figuracce. Come quella (enorme) di sabato con l'Inter che sembra sancire con abbondante anticipo la fine dei sogni di Champions e apre inquietanti interrogativi sul futuro. Perché i passi indietro della seconda Roma dei Friedkin sono evidenti su tutti i fronti. Da un punto di vista tecnico i risultati sono imbarazzanti: 25 punti e sette sconfitte alla 16° non accadeva dal 1992 (nel 2008 arrivò alla 17° ma con una gara rinviata con la Samp). Peggio solo nel 1950 (9 ko e retrocessione). Lo scorso anno a questo punto erano 33 i punti con 3 sconfitte di cui una a tavolino. Insomma: un disastro. Poi c'è l'aspetto dirigenziale con gli addii di Fienga e Scalera rimasto appena 11 mesi. E non saranno gli ultimi. L'idea di far tornare Totti è forte ma per ora l'ex capitano sarà solo ambassador del main sponsor Digital Bits con compiti quindi solo di rappresentanza (alle 10 la presentazione alla Lanterna di Fuskas).
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Dicembre 2021, 10:04
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