Roma-Milan 1-2, le pagelle: Ibra onnipotente, Kjaer annulla Abraham. Zaniolo sfortunato

Roma-Milan 1-2, le pagelle: Ibra onnipotente, Kjaer annulla Abraham. Zaniolo sfortunato

di Daniele Petroselli e Francesco Balzani

Serata importante quella del Milan, che all'Olimpico supera la Roma per 2-1. Apre Ibrahimovic al 26', poi lo svedese si procura nella ripresa il rigore realizzato da Kessiè al 57', nel recupero il gol romanista di El Shaarawy. Unico neo l'espulsione per doppia ammonizione di Hernandez al 66'.

LE PAGELLE DELLA ROMA (di Francesco Balzani)

​Rui Patricio 5: La punizione furba ma non irresistibile di Ibra è una grossa colpa tra posizionamento della barriera e mancata reattività quando fa un passo nella direzione sbagliata. Decisamente meglio su quella di Theo a fine primo tempo. Niente da fare sul rigore. Nei big match non brilla mai.

Karsdorp 5: Commette il fallo da cui nasce il gol di Ibra ma non gliene se può fare una grossa colpa. Quelle sono altre. Nel primo tempo i suoi cross sono tanto precisi quanto poco compresi dai compagni. Nella ripresa non li comprende nemmeno lui. E infatti ne sbaglia a profusione oltre a una serie di passaggi di ben più semplice analisi. Soffre anche dietro. (35’st Shomurodov sv)

Mancini 5,5: Un occhio e mezzo su Ibra, e l’altro mezzo su Leao che spunta come le lumache dopo un acquazzone. La concentrazione è massima così come il grado di caparbietà con il quale va a contendere ogni pallone. L’attacco del Milan è davvero una brutta bestia da domare e alla lunga ne subisce le conseguenze. L'ultimo a mollare nel finale.

Ibanez 5,5: Al quarto d’ora con l’ultimo ciuffo di capelli leva ad Ibra un pallone comodo comodo. E non è l’unico intervento da risolutore del brasiliano che lo scorso anno in partite così avrebbe rischiato il patatrac molto tempo prima. Anche quello su Ibra è da rivedere. Fatto sta che era partito in ritardo.

Vina 5,5: La prima nota è incisiva e per poco non porta al gol. Poi è aggredito da Calabria ad ogni sospiro e lui fa davvero poco per rendergli la vita difficile. Ha mezzi fisici e caratteriali tipici da uruguagio, manca però tanta tecnica. (23’st Perez 6: entra per provare a creare il primo tiro verso lo specchio della porta. Lo tenta, ma trova all’ultimo respiro le mani di Tatarusanu)

Cristante 5,5: Spazza e rilancia con eccessivo allarmismo nel primo quarto d’ora. Colpa anche dei cambi di direzione dell’attacco milanista che lo costringono spesso sulla difensiva. Il resto della partita è sempre ad antenne dritte cercando di cambiare il vento di una partita nata male e finita peggio.

Veretout 5,5: Ha un alter ego come Bennacer da tenere a bada ma anche da intimorire appena possibile. Non è un’impresa facile ma in altri tempi il francese avrebbe provato a suonare la carica senza spaventarsi degli effetti collaterali

Zaniolo 6: Usa troppa foga quando si becca un giallo dopo 7 minuti per un calcio d’angolo non assegnato e anche quando serve involontariamente di ginocchio Leao. Per il resto è l’unico a provare la sgroppata spacca Milan anche in momenti di estrema confusione. E’ pure sfortunato nel finale quando Kjaer gliela leva quasi sulla linea di porta.

Pellegrini 6: Due minuti e mezzo per il primo brivido nella notte delle streghe. L’altro scherzetto rischia di arrivare al 14’ su rimpallo, ma il tiro di Lorenzo è troppo strozzato. Due occasiono ghiotte. Nella ripresa dopo l’uscita di Abraham trova maggiore spazio centralmente e fa espellere Theo Hernandez. Mal accompagnato però.

Mkhitaryan 4,5: . L’armeno non ricambia col sorriso la fiducia ma con una serie di nuovi errori soprattutto quando c’è da cucire l’ultimo passaggio per arrivare in area milanista. Evanescente e precipitoso tanto da costringere Mou a lasciarlo per la seconda volta di fila negli spogliatoi. Urge pausa di riflessione. (1’st Afena-Gyan 6: Il ragazzino del Ghana non trema. Chiedergli di cambiare il volto di partite così però è esagerato)

Abraham 4,5: Kjaer lo sovrasta come aveva fatto Ceppitelli mercoledì. Così Mou gli regala di nuovo la spalla Felix, ma la musica non cambia. E stavolta è bocciato senza alibi. E’ tempo di rimettersi a lavorare sodo. (19’st El Shaarawy 6,5: gol dell’ex.

Che vale poco ma alimenta le speranze nel finale)

Mourinho 5: Meno concentrazione rispetto al Napoli, stesso veleno in panchina invece. La Roma concede quel tanto che basta a Ibra ma crea solo aspettative davanti. All’ultimo passaggio, infatti, Pellegrini e compagni sembrano soffrire di ansia da prestazione. Una apatia offensiva improvvisa che ha colto la Roma da qualche settimana a questa parte. E che impone seri interrogativi. Al netto dell’arbitraggio di Maresca. Ferma anche il personale record di imbattibilità in casa

LE PAGELLE DEL MILAN (di Daniele Petroselli)

Tatarusanu 6.5: praticamente mai impegnato veramente, si vede dopo l'inferiorità numerica. E si fa trovare sempre attento. Incolpevole sul gol di El Shaarawy, decisivo sul tiro a giro di Perez.

Calabria 6.5: il confronto con Vina praticamente c'è ben poco, perché è lui che prepotentemente si prende la scena, sia in fase di attacco che in difesa. Gioca da veterano.

Kjaer 7: ha a che fare con una bestia come Abraham ma la gestisce come un sapiente domatore. E l'inglese si scioglie come neve al sole.

Tomori 6.5: il compagno del Chelsea Abaham prova a girargli lontano, perché sa che non avrebbe vita facile. Lui si limita al compito con grande diligenza e si vede di più quando il Milan soffre dopo il rosso a Theo.

Theo Hernandez 6: con Zaniolo su quella fascia è un continuo via-vai di duelli. E lui li vince spesso. Per non parlare quelli con Karsdorp, costantemente dominati. Nella ripresa poi è ovunque, anche a dare assist. Il secondo giallo però è una ingenuità che gli costa il derby. E questo è un grave handicap.

Kessie 7: come sempre prova a dare sostanza e geometrie al centrocampo rossonero. E lo fa con grande sicurezza. Il rigore poi è l'esempio di una tranquillità ritrovata, nonostante la questione contratto sia ancora lì presente.

Bennacer 6.5: parte col freno a mano tirato, ma prende confidenza col passare dei minuti. E giostra amabilmente il gioco di ripartenza del Milan. Sta tornando ad ottimi livelli. (Dal 31' st Romagnoli 6: entra dopo il rosso a Theo e quando c'è da soffrire)

Saelemaekers 5.5: tocca parecchi palloni, soprattutto nella prima parte di gara, ma non è mai continuo. Soffre quando c'è da chiudere. (Dal 23' st Ballo-Touré 6: fisico e presenza per contenere le folate di una Roma arrabbiata dopo il bis di Kessiè)

Krunic 6: un giallo a metà primo tempo sembra limitarlo parecchio. Un peccato perché tra le due linee è sempre molto importante. (Dal 31' st Bakayoko sv)

Leao 6.5: si mangia un'occasione davanti a Rui Patricio, ma poi sale in cattedra. Fa girare la testa alla retroguardia giallorossa con i suoi strappi. E' da inizio stagione che è a questi livelli. (Dal 31' st Tonali sv) 

Ibrahimovic 7.5: se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Segna con un missile su punizione, si chiama addosso i fischi dell'intero Olimpico, quasi a caricare ancor di più se e i compagni. Il Var gli nega il bis, però lui si rifà poco dopo procurandosi il rigore (contestato) del 2-0. Onnipotente. (Dal 13' st Giroud 5.5: entra sul 2-0 e si vede solo per un giallo)

all.Pioli 7: un Milan così autoritario (almeno fino a quando è in 11) forse lo si è visto poche volte quest'anno. Se solo si pensa a cosa era un anno e mezzo fa, fa venire i brividi. Merito soprattutto di un tecnico che ha creato una mentalità vincente e un gruppo coeso come non mai. Merita il primato a braccetto col Napoli.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Novembre 2021, 11:48

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