La Roma in crisi, la Lazio vola: le
due romane si sono scambiate i ruoli

La Roma in crisi, la Lazio vola: le ​due romane si sono scambiate i ruoli

di Francesco Balzani, Enrico Sarzanini
ROMA - Roma e Lazio si sono scambiate i ruoli: lanciatissima la compagnie biancoceleste, in piena crisi e col futuro in bilico quella giallorossa.



A Trigoria ieri è andato in scena un altro faccia a faccia tra Garcia e la squadra, il più duro. Forse l'ultimo se le cose non dovessero andare bene giovedì in Europa League. Dopo la sconfitta interna con la Samp - che ha allungato il digiuno di vittorie all'Olimpico a 106 giorni e ha portato la Lazio a -1 - sembra essere arrivato il momento di una nuova rivoluzione. «Ora siamo tutti in bilico, avete rovinato tutto», ha urlato ieri un Garcia paonazzo che avrebbe scagliato sedie contro i muri dello spogliatoio. «Da domenica inizia un altro campionato. Farò giocare solo chi ha voglia di ribellione, gli altri restino a casa». La squadra è rimasta in silenzio, quasi scioccata prima dell'intervento di Totti che ha richiamato i compagni a non mollare perché «il sorpasso della Lazio sarebbe una tragedia». Ma a fine anno non è esclusa una rivoluzione societaria, quella tecnica sembra ormai certa. La resa per Garcia però potrebbe arrivare già giovedì se dovesse materializzarsi l'eliminazione dall'Europa League. In quel caso nessuno scenario è da scartare nemmeno quello delle dimissioni e di un traghettatore in attesa dell'ennesimo cambio di panchina, il quarto in 5 anni di gestione americana. Tra i nomi papabili: Conte, Spalletti, Mazzarri, Bielsa o Montella.



LAZIO A MILLE – Suonata la quinta a Torino contro i granata la Lazio invece gode e crede nella Champions. Merito di Pioli, direttore di un'orchestra in cui è il gruppo il vero uomo in più. Nessuno gli credeva quando il tecnico lo ripeteva anche nei momenti più brutti: «Qui non ci sono leader, la nostra forza è il gruppo». Per molti sembrava una scusa per giustificare una campagna acquisti senza troppi acuti segnata, se possibile, dallo sgarbo della Roma che in pieno ritiro aveva soffiato Astori a Lotito. Adesso quel gruppo senza leader ma con diversi talenti, che si compatta andando a cena, vince e convince ed ha ormai superato anche l'ultimo ostacolo, quello che sembrava irrimediabilmente dividerlo dalla Champions: i problemi in difesa. Prima l'infortunio di Gentiletti, poi i problemi di De Vrij (tormentato dalla fascite plantare), avevano reso il reparto il vero tallone d'Achille della squadra. «A gennaio mi aspetto un rinforzo in quel reparto» aveva ammesso più volte Pioli, accontentato con l'arrivo di Mauricio. Il brasiliano è cresciuto gara dopo gara trasformando la difesa in uno dei punti di forza della squadra. Il resto lo ha fatto Marchetti, tornato nuovamente in forma Nazionale. La conferma dell'ottimo stato di salute della difesa arriva dai numeri: in queste 5 vittorie la squadra ha segnato 12 gol subendone appena uno. Uno, come i punti che separano la Lazio dalla Roma: facile immaginare l'entusiasmo che si respira a Formello.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Marzo 2015, 15:50

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